Recensione “Il rumore dei tuoi passi” – Valentina D’Urbano
Recensione “Alfredo” – Valentina D’Urbano
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Titolo: Quella vita che ci manca
Autore: Valentina D’Urbano
Casa editrice: Tea
Pagine: 336
Prezzo: 10,00€
Trama:
La recensione di Cioccolato e Libri:
Ho letto “Il rumore dei tuoi passi”, ho letto “Alfredo e, adesso, ho anche letto “Quella vita che ci manca”.
Sono praticamente entrata in tutte le storie della Fortezza e posso ormai dichiarare che mi sento parte di essa.
Questa è la storia di Valentino, Alan, Anna, Vadim, Letizia, Delia e Caterina.
La famiglia Smeraldo si compone così:
Letizia è la mamma che ha avuto quattro figli da tre uomini diversi: dal primo è nata Anna, dal secondo Alan e Vadim, dal terzo Valentino.
L’unico padre vero che hanno avuto, tutti e quattro, è stato il padre di Valentino che purtroppo è morto in un incidente stradale. Gli altri tre se ne sono andati.
Valentino è il più piccolo, segue suo fratello Alan in ogni cosa che fa. Vadim ha un disturbo di cui non viene fatto il nome: il suo cervello non si sviluppa di pari passo con il corpo e, a ventiquattro anni, ragiona come un bimbo di 9. Anna è la più grande, una mamma acquisita per tutti.
Alan compie azioni sconsiderate, sembra che niente possa fermarlo e tu lo giustifichi, dici “è fatto così”… “è fatto male”.
Valentina D’Urbano non scrive mai di bellezze straordinarie, scrive di persone brutte sia dentro che fuori. E’ questo che mi colpisce di più, tra tutto.
Non racconta le favole.
Alan è tormentato da Caterina. L’ha portata in casa qualche anno prima, lei ci è entrata ed era antipatica a tutti. Poi Alan è andato in prigione… e Caterina è sparita.
Non gliela possono neanche nominare che lui esce di testa.
Valentino conosce Delia, una ragazza che con la fortezza non centra niente, e vuole uscire da tutta quello schifo in cui si trova. Vuole smetterla con i furti che fa con Alan, con la vita che fa da quando è nato.
Vorrebbe fare il meccanico visto che con le macchine ci ha sempre saputo fare, costruirsi una famiglia con la donna che ama, andare via da quel posto e non tornare più.
Vorrebbe regalare delle cose belle a sua sorella Anna, a sua madre Letizia…
Ma dalla fortezza non scappi facilmente.
Un consiglio per chi si cimenterà nella lettura: quando finirete il libro, arrivati all’ultima parola dell’ultima pagina, rileggete le prime due… Capirete molte cose che all’inizio non potevate comprendere.
Tu sei il pezzo di vita che mi manca.
E oggi, in un modo o nell’altro, sono tornato a prenderti, perché deve finire.
Deve tornare tutto com’era.
Voto: 8 e mezzo.
La recensione di Sognatrice Interrotta:
Il blog: http://www.sognatriceinterrotta.blogspot.it
Questa è la storia di Valentino, Alan, Vadim e Anna. In questo libro non c’è un protagonista. Ogni componente della famiglia Smeraldo farà la sua parte rendendo questa storia completa. Valentino è un ragazzo dolce e viene visto un po’ come il pilastro della famiglia. Alan è quello che con il suo brutto carattere si mette sempre nei guai ma allo stesso tempo sa che per lui non c’è una soluzione diversa se vuole far sopravvivere la sua famiglia. Anna è la più grande ma anche quella che fa da seconda mamma a tutti. Vadim è bello ma purtroppo il suo cervello ragiona come un bambino di 10 anni. Questi ragazzi sono cresciuti alla fortezza e sono consapevoli che nessuno di loro se ne andrà come se non potessero avere una speranza in una vita migliore. La famiglia Smeraldo galleggia e riesce nonostante i problemi economici a rimanere a galla. Alan è perennemente arrabbiato da quando la sua ragazza non l’ha aspettato dopo i mesi di carcere. Valentino si è innamorato di una ragazza particolare incontrata per caso: Delia. Delia è la vita d’uscita per Valentino ma Alan, deluso dall’amore, sembra voler sempre cercare quel qualcosa che renda inferiore Delia. Questa è la storia di ognuno di loro e del loro modo di essere. In questo libro si parla dell’amore tra fratelli nonostante i padri diversi. I sentimenti si intrecciano in una cruda realtà in cui la vendetta, la sconfitta e la rabbia è sempre dietro l’angolo. E’ una storia che alla sua conclusione diventa disarmante e prende quel spessore maggiore come se chiudesse una parentesi, una finestra nel modo di questa famiglia. L’autrice come sempre ci regala dei personaggi imperfetti, con l’anima danneggiata. La sua narrazione come sempre è bella e cruda ma non scontata. Questa storia non può essere digerita con velocità semplicemente perché pesa ad ogni pagina. Questa è una realtà che personalmente mi ha resa triste e arrabbiata. L’unico difetto personalmente è che non mi sono sentita così coinvolta o emozionata rispetto al primo libro dell’autrice. Tra tutti loro Alan è quel personaggio che non si può accettare e non si può amare nonostante nasconda molto nel profondo un lato umano.