Recensione: Il racconto dell’ancella – Margaret Atwood

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Trama

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.


Recensione

Per me “Il racconto dell’ancella” è bellissimo, soprattutto perché dotato di un finale fuori dal comune e assolutamente meraviglioso.
Margaret Atwood continua a non deludermi e con le note che scrive alla fine dei romanzi, ogni volta, mi fa spalancare gli occhi in espressioni di stupore.
Sono sempre più convinta di dover leggere ogni sua opera, senza tralasciarne neanche una.
Questo romanzo potrebbe essere scambiato per un distopico, eppure si avvicina moltissimo alla nostra realtà. Basta focalizzarsi su alcuni punti della storia per vedere delle somiglianze con il normale ventunesimo secolo.
L’ancella che narra la storia è una donna costretta ad accettare la sua vita per come le è stata imposta da una società sbagliata, che crede che se una donna non è in grado di fare figli allora non è degna di essere chiamata come tale.
Inoltre essere donna è una vera e propria maledizione, per colpa delle condizioni di sfruttamento che superano ogni limite.
Non posso dirvi niente, ma dovete leggere questo libro.
Io non vedevo l’ora di vedere la serie TV ispirata al romanzo – che è possibile trovare su Tim Vision – anche per il premio vinto ai Golden Globe, ma l’attrice protagonista non mi è piaciuta nelle prime due puntate così non ho continuato.
Comunque, basandomi su ciò che ho visto, posso dire che il libro è insuperabile sotto ogni aspetto.

5 STELLINE☆


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3 risposte a "Recensione: Il racconto dell’ancella – Margaret Atwood"

  1. Ciao, questo libro è nella mia lista da un po’. Ho visto la serietv e l’ho amata. Dopo la tua recensione ho ancora più voglia di leggerlo. 😍

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  2. La sola voce narrante del libro rende ancora più tremenda la società descritta. Il fatto che la protagonista affronti tutte le vicissitudini con una grande speranza per il futuro, non riesce a limitare il senso di oppressione.

    Ho trovato che l’ultimo capitolo sia però quello che da il colpo di grazia alla vicenda, gettando una nuova luce su tutti gli avvenimenti precedenti.

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