Trama
“Nei miei racconti incontrerete esseri notturni di ogni genere: vampiri, amanti dei demoni, una cosa che vive nell’armadio, ogni sorta di altri terrori. Nessuno di essi è reale. L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.”
L’intento di Stephen King in questi venti racconti è chiaro: parlare di paura, di come si arriva all’orlo della follia… e forse al di là del baratro.
Recensione
La strana sensazione che ti assale quando ti accorgi che stai leggendo un racconto che hai già letto in un altro libro 😂
Due racconti di “A volte ritornano” (per la precisione “Jerusalem’s Lot” e “Il bicchiere della staffa”) si possono trovare ne “Le notti di Salem” e io me ne ero quasi dimenticata. Poi ovviamente mi sono accorta della mia sensazione di deja vu e sono tornata nella mia sanità mentale.
Detto ciò: questa raccolta di racconti mi è piaciuta moltissimo. Venti racconti scritti con dedizione e genio mi hanno fatto compagnia e alcuni di questi li ho davvero amati.
Tra i titoli che spiccano nel mio cuore: “Il compressore”, “Il baubau”, “A volte ritornano”, “Quitters, Inc.” , “So di che cosa hai bisogno” e “I figli del grano”.
King ormai mi stupisce sempre, soprattutto quando penso che non possa più leggere nulla di più bello di quello che ho già letto.
4 STELLINE E MEZZO☆
Ma non ti sarai innamorata del suo stile? 😀
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Questo è un King d’annata che non può non ammaliare e stregare 😉 Ero un ragazzo quando ho letto quest’antologia e sapevo a memoria i vari film che erano stati tratti dai racconti. Non c’era niente di nuovo… eppure era tutto nuovo, tutto amato con forza e profondamente. Un’antologia che ho molto amato e conservo ancora gelosamente.
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