Libri di sogni: Trollhunters – Guillermo Del Toro, Daniel Kraus ♥

Senza nome

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Titolo: Trollhunters
Autore: 
Guillermo del Toro / Daniel Kraus
Numero Pagine: 349
Editore: 
DeAgostini
Prezzo: 
14,90 €

Trama:

È un sonnolento pomeriggio di fine estate a San Bernardino. Il sole è quasi tramontato, i fratelli Sturges pedalavano veloci mentre si inseguono con le loro pistole di plastica. Poi Jim, il più piccolo dei due, vede Jack entrare nell’ombra di un ponte. Non è un bello scherzo, pensa il Jim mentre prova a raggiungere il fratello e si lascia inghiottire dalle tenebre. All’improvviso, però, qualcosa si muove: una creatura più nera dell’ombra si si stacca dalla parete… Jim fugge, ma è solo. A partire da quel pomeriggio, di Jack non saprà più nulla. Molti anni dopo, toccherà al giovane Jim Jr., il figlio dell’unico sopravvissuto dei fratelli Sturges, il compito di trovare una risposta. Cosa è successo a zio Jack, quel pomeriggio di estate? E, soprattutto, è vero quello che si dice in città? Che furono i troll – creature orrende e affamate di esseri umani – a rapire Jack e insieme a lui molti, moltissimi altri bambini? Una storia che mette i brividi a firma di Guillermo del Toro, maestro dell’horror e del fantasy. Un romanzo indimenticabile che vi divorerà.


La recensione di Cioccolato e Libri:

Un fantasy senza fronzoli.
Il fatto che io sia perdutamente innamorata dei fantasy orientati più verso lo stile young adult non significa assolutamente che non mi piacciano anche i fantasy così.
Così come? Vi chiederete.
Così tanto concentrati sulla parte fantastica e non reale della storia da lasciare da parte il di più, così precisi nelle descrizioni tanto da farti entrare completamente in un altro mondo e, soprattutto, scritti così bene.
Jim Sturges è solo un ragazzino, ha 13 anni, e purtroppo da quando è nato ha dovuto convivere con un padre ossessionato dalla sua sicurezza. Lo zio di Jim, Jack,  è misteriosamente scomparso per mano di qualcuno che, secondo suo padre, potrebbe tornare in azione in qualunque momento. Quest’ultimo non ha tutti i torti… ma non saranno dieci serrature attaccate alla porta a fermare i Troll.
In ogni ombra, sotto ogni ponte, sotto il letto o nell’armadio: non sai mai da dove possono sbucare per rapirti.
Non tutti sono cattivi… e non tutti sono buoni.
Perché proprio la famiglia di Jim sarà coinvolta in questa storia? Che fine ha fatto lo zio Jack? Chi sono i Troll e che cosa vogliono?
Se volete trovare una risposta a queste domande, leggete il libro!
Mi è piaciuto veramente tanto, ho apprezzato ogni pagina. In conclusione posso dire che questi due autori sanno come costruire un fantasy di successo.
La gente mormora di una Serie TV imminente ma chi lo sa? Intanto ho ammirato il capolavoro di copertina per tutti questi giorni, ho coccolato il libro e so già come va a finire la storia.

Il mio voto è 8 e mezzo.


La recensione di Sognatrice Interrotta:
Il blog: http://www.sognatriceinterrotta.blogspot.it

Ho scoperto dell’uscita di questo libro all’improvviso e il solo fatto di leggere il nome di Guillermo Del Toro e la tipologia di personaggi mi ha portata a volerlo comprare. La storia si può definire un fantasy per ragazzi, visti i personaggi decisamente giovani ma potrei dire anche adatto ai più maturi viste le scene un po’ forti in alcune descrizioni dei Troll e qui si sente lo zampino di Del Toro, molto famoso per unire macabro e situazioni cupe, lasciando spazio a qualche brivido sulla pelle. Ciò che ho adorato di questa storia sono i Troll e il modo in cui sono stati creati, compreso il loro mondo vestito di un fascino molto “teatrale”. Jim e Tub ci accompagneranno nel loro presente fatto di voti bassi, umiliazioni e strategie per evitare il tipico bullo della scuola. Il loro momento arriverà quando il mondo dei Troll invaderà le notti di Jim portandolo verso la verità su zio Jack, scomparso da piccolo e su degli esseri mostruosi che si riveleranno degli ottimi compagni d’avventura. Come tutti i mondi fantasy anche i Troll hanno il loro temibile nemico e purtroppo questo coinvolgerà anche la popolazione umana. Questa storia ci parla della “salita” del più debole dimostrando che non bisogna mai farsi sentire inferiore dagli altri e tutti noi possiamo essere degli eroi. L’azione e il vero significato di famiglia e di amicizia non mancheranno. Una storia ricca di colpi di scena e costruita davvero bene, scritta in modo scorrevole ma che si lascia leggere con calma per assaporare le descrizioni molto precise dei Troll e degli scontri. Un libro che ci porta ad incontrare una figura molto originale e che mi ha lasciata davvero colpita.

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Recensione: Tutto l’amore smarrito – Antonella Frontani

3-10

Titolo: Tutto l’amore smarrito
Autore: Antonella Frontani
Editore: Garzanti
Pagine: 176
Prezzo: 14,90 €

Trama:

Per Adele, con il suo lavoro da giornalista in cui non si sente realizzata e tanti sogni lasciati in un cassetto, l’unica ragione di vita è Amata, sua figlia. Ogni gesto, ogni pensiero di Adele è per lei, nei suoi giorni che scorrono sempre uguali. Fino a quando non conosce Pietro, e il suo silenzio che non riesce a trovare una voce. Pietro è sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen e porta ancora dentro il gelo di quel tempo lontano. Adele deve solo intervistarlo, ma ci sono incontri che cambiano la vita per sempre. Adele è la sola che può aiutare Pietro a fare pace con sé stesso. Perché riconoscono l’uno nell’altro un dolore che parla di un amore impossibile, che non ha avuto la forza di battere il destino. Ma quando il passato torna con la sua forza dirompente, c’è solo una strada da percorrere, quella della verità. Ad ogni costo.


Dalla trama mi aspettavo una cosa diversa: le vite di una giornalista e di un uomo sopravvissuto al campo di concentramento che si incrociano per far nascere una storia.

In realtà non è così.

Le vite di queste due persone si sviluppano separatamente per le prime pagine, entriamo nella vita di entrambi e apparentemente non li colleghiamo. Intorno a pagina 110 vediamo che l’incontro tra i due protagonisti comincia a dare frutti a livello di trama e solo alla fine ne capiamo il legame vero e proprio.

Il romanzo è corto, come avete potuto leggere sono solo 176 pagine, quindi tutto questo tempo che l’autrice ci ha messo per far sviluppare ciò che è scritto in copertina, per me, non è una cosa super positiva.

Avrei preferito conoscere il passato di Pietro ed Adele in un altro modo. Ammetto che il libro non assomiglia a ciò che leggo abitualmente ma ho voluto provarci e quindi non lo sconsiglio a chi ama il genere perché è scritto, sostanzialmente, molto bene.

Il mio voto è un 7 e mezzo, aspettavo qualcosa in più.

Le novità Dunwich Edizioni di Novembre

Titolo  Malombremalombrecoverfrontpromo
Autore Autori Vari
Genere horror
Pagine 225
Prezzo 2,99 ebook (gratis per kindle unlimited)
Data di uscita 17 novembre

11 INCUBI DALL’IMMAGINARIO CONTEMPORANEO ITALIANO

Noi cam­biamo, e lo stesso fanno le nostre ombre; che però sono sempre lì, fedeli, ineludibili, a volte consolatorie, più spesso debilitanti, quando non devastanti. E se tanto ci piace rac­contarle, o ascoltare le loro voci, non è affatto per esorciz­zarle, per quanto non manchi chi continua a sostenerlo. Per ogni ombra che lascia la nostra fantasia un’altra ne prende immediatamente il posto. Deve farlo, perché a essere davvero intollerabile è il vuoto. (Nicola Lombardi)

Le Pietre Nere di Danilo Arona
Pezzi di Andrea Biscaro
L’Autunno dei Sospiri di Luigi Boccia
La Sposa Rubata di Cristian Borghetti
Le Tenebre del Corpo di Pietro Gandolfi
Musi Gialli di Samuel Giorgi
Prigionieri di Diego Matteucci
Tutor di Alessandro Morbidelli
Matrimonio di Sangue di Daniele Picciuti
La Baita di Simonetta Santamaria
Blocco Creativo di Christian Sartirana

IL CURATORE: Nicola Lombardi
Nato a Ferrara nel 1965, esordisce nel 1989 con la raccolta Ombre – 17 racconti del terrore. Collabora per diversi anni con il mensile di cultura fantastica Mystero. Suoi sono i roman­zi tratti dai film di Dario Argento Profondo Rosso e Suspiria pub­blicati da Newton & Compton.
Altre sue raccolte di racconti: I racconti della piccola botte­ga degli orrori (Mondo Ignoto, 2002); La fiera della paura (Mondo Ignoto, 2004); Striges (Robin, 2005). Pubblica inoltre i romanzi I Ragni Zingari (XII Edizioni, 2010, e Nero Press, 2014), Madre nera (Crac Edizioni, 2013), La Cisterna (Dunwi­ch, 2015), La notte chiama (con Luigi Boccia – Delos Digi­tal, 2015).
Ha curato diverse traduzioni per le edizioni Profondo Rosso.
È membro dell’Horror Writers Association. http://www.nicolalombardi.com.


Titolo: L’Ombra della Cometa ombradellacometapromo
Autore: Giulia Anna Gallo
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 175
Prezzo: € 2,99 (Gratis per Kindle Unlimited)

SINOSSI

Una terribile disgrazia ha colpito il branco mutaforma del quale fanno parte i fratelli Villa, costringendo i giovani lupi a dare la caccia al responsabile delle sciagure che continuano ad abbattersi sulla loro famiglia. Loris è sempre stato un ragazzo esuberante e dalla battuta pronta, ma la grave perdita subita fa vacillare le sue certezze. Mentre i problemi e le preoccupazioni lo tormentano, il destino decide di fargli incontrare la sua arest: compagna per la vita alla quale potrebbe decidere di legarsi indissolubilmente. Tra pericoli e insidie, proprio l’anima gemella di Loris potrebbe essere la chiave per svelare l’identità di un nemico che resta celato nell’ombra. Ma sarà più importante la vendetta o seguire il cuore?

L’AUTRICE

Giulia Anna Gallo nasce a Torino, ma cresce in un tranquillo paesino di provincia immerso nella campagna ai piedi delle Alpi Cozie. Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, si sta specializzando in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. È il tipo di persona che ha sempre un romanzo in borsa e uno sul comodino, la cui camera da letto è un labirinto di pile di libri e che si addormenta e si sveglia immaginando i possibili sviluppi dell’ennesima storia che le frulla per la testa.

UN ASSAGGIO

Pur sapendo che non lo dirò ad alta voce, perlomeno non adesso, lo amo. Amo la sua dolcezza e il suo essere protettivo. Amo il modo in cui mi stuzzica, scherzoso alcune volte e mali­zioso molte altre. Amo il suo es­sere genuino e sincero, e la vul­nerabilità che non mi nasconde. Amo la sua fiducia nel domani, il sorriso pronto, la lealtà nei confronti della famiglia e l’inten­sità con cui vive la vita senza negarsi nulla, assecondando la propria natura. E spero che lui mi ami altrettanto, perché quando verrà il giorno in cui saremo chiamati a decidere del nostro futuro non voglio abbia il mini­mo dubbio, ma metta a tacere la mia coscienza alleandosi alle ragioni del cuore.


Titolo  Carnacki – Il Cacciatore di Fantasmi Vol. II William H. Hodgson - Carnacki Il Cacciatore di Fantasmi Vol. II promo
Autore William H. Hodgson
Genere Horror
Pagine 92
Prezzo 0,99 ebook (gratis per kindle unlimited)
Data di uscita 17 novembre
L’AUTORE

William Hope Hodgson, scrittore britannico e maestro dell’horror, fu uno degli autori preferiti di H. P. Lovecraft, che si ispirò al suo capolavoro, La Casa sull’Abisso, per ideare il ciclo di Cthulhu. I racconti di Hodgson, qui ritradotti, sono incentrati sulla figura di Carnacki, cacciatore di fantasmi e indagatore del sovrannaturale. In ogni storia il protagonista vi trasporterà nelle atmosfere cupe e terrificanti che hanno segnato la storia della letteratura di genere. Attraverso l’uso di strumentazioni speciali da lui create, quali il celebre Pentacolo Elettrico, Carnacki riuscirà a risolvere i difficili casi di manifestazioni ultraterrene che è chiamato a indagare.

L’ebook contiene:

– IL CAVALLO DELL’INVISIBILE
– IL CERCATORE DELL’ULTIMA CASA
– LA COSA INVISIBILE

«Io ho letto e, nella lettura, ho sollevato il sipario dell’Impossibile che acceca la mente e ho guardato dentro l’Ignoto.» (William H. Hodgson)


Titolo  Petali Di Luna (Once Upon a Steam – Episodio II) OUAS2promo
Autore R. M. Stuart
Genere Steampunk/Fantasy
Pagine 104
Prezzo 0,99 ebook (gratis per kindle unlimited)
Data di uscita 17 novembre

Presentazione del progetto

Steamwood non è un regno da favola. È immerso nel vapore e le sue esalazioni nascondono le stelle, lasciando intravedere nel cielo soltanto una cupa vastità illuminata da due lune gemelle. In un’ambientazione a tratti vittoriana e a tratti steampunk, si muovono i protagonisti delle novelle della serie, incontrandosi – e scontrandosi – sullo sfondo di un universo in bilico tra l’incanto e una minacciosa profezia circa l’arrivo della Stagione dell’Insomnia. Il Narratante, una figura misteriosa senza volto né voce, farà da collante alle varie storie, manifestandosi in modi sorprendenti. Ogni racconto è la rivisitazione di una fiaba classica, ben conosciuta dai lettori, ma che si rivelerà ai loro occhi con nuove sfumature.

SINOSSI

In una Londra dalle sfumature gotiche, sospesa nel tempo, un amore tormentato sboccia come un fiore lunare nel cuore della notte. Lei principessa, lui antieroe, un’unione ambigua ma tanto forte che nemmeno la magia può spezzare. Rose e Tristan, cresciuti assieme in una (ir)realtà umana, si amano, si desiderano, finché la vita chiede loro un dazio da pagare. Infatti una maledizione aleggia su Rose, una maledizione fatta di rancore e antichità, anche se Tristan veglia su di lei con incondizionata devozione. Tuttavia l’amore non è una favola, forse è una tragedia. Tristan lo scopre a sue spese, così perfino la fiera Rose che – senza speranza, senza più lacrime, senza aspettative – è vittima del sonno eterno diventando quindi “la bella addormentata”, proprio come Malefica le aveva predetto alla nascita. Sarà la morte più potente della sorte? Passione, sortilegi, viaggi inter dimensionali: un vortice di musica e sensazioni che avrà inizio e fine a Steamwood.

L’AUTRICE

Rosie M. Stuart, dietro alla quale in realtà si cela Rosy Milicia, è un’autrice siciliana con la passione per la grafica e il fitness. Aspirante vegetariana, editor freelance, lettrice instancabile, caporedattore del Dragonfly Literary Blog: trascorre le giornate tra lavoro e sport, senza mai tralasciare la scrittura. Partecipa attivamente agli eventi culturali della città in cui vive, ovvero “Zancle”, così come lei la definisce da sempre ricordando lo splendore della Messina storica. Nel luglio 2014 fonda il Dragonfly con il desiderio di avvicinarsi ai lettori con professionalità e brio, dopo un’esperienza formativa nel mondo delle case editrici. A un anno esatto dalla fondazione del blog, con adesso una redazione di cinque elementi, pubblica in modo autonomo su Amazon la sua prima opera intitolata Quel Silenzio Fra Noi: un romance dalle sfumature emozionali e un pizzico nostalgiche. Impegnata su più fronti, alle prese con una laurea in giornalismo, scrive senza sosta sognando nuove storie e nuovi mondi fatti di zucchero filato.

UN ASSAGGIO

Le forze vengono meno, persino la vista. Su di me ci sono mille mani, mille dita. Sono attraversata da carezze che non sono carezze, da sfiori che toccano e non toccano la cute. Sol­levo le palpebre con riluttanza, stanca, assonnata – Ma non stavo già riposando? – davanti a me c’è una strana creatura, un serpente dalle dimensioni impossibili. Ha occhi di giada e lingua di liquirizia. Mi fissa come se fossi il suo pasto serale.
Con la linguetta – che forse non è poi di liquirizia, ma di veleno – mi lappa una guancia. Tremo a quel contatto gelido, mentre cerco di chiamare Tristan: a volte riesce a intrufolarsi nei miei incubi, altre no, però meglio tentare che rimanere avvinghiata a questa visione. Ma… è tutto inutile.

«Un lampo. Due gocce. Un bacio. L’amore è confussssione, l’amore è dessssolazione. Un lampo. Due gocce. Un bacio. Vedrai che la morte ssssarà più dolce della ssssorte.»

 

Recensione: Alfredo – Valentina D’Urbano

Vi ricordate “Il rumore dei tuoi passi“? Ma certo che sì.
Ne avevo parlato qui e già vi avevo detto quanto lo avessi amato. Era stato un voto 10, un 5 stelline, il massimo dei voti in tutti i sensi e mi ha lasciato sconvolta per un bel po’…

La carissima Valentina D’Urbano, non contenta di averci straziato con la versione di Beatrice, ha scritto anche il punto di vista di Alfredo. Quante lacrime ho versato secondo voi? E’ da ieri pomeriggio che non riesco a leggere altri libri.

«Nel 2010, chiusa nella mia stanza», racconta Valentina D’Urbano, «scrivevo Il rumore dei tuoi passi raccontando la storia dal punto di vista di Beatrice. Ma già mi domandavo che cosa stesse succedendo nella testa di Alfredo.» Così è nato questo libro, come un regalo per sé (per il suo trentesimo compleanno) e per i suoi lettori, che volevano sapere di più di Alfredo. Una specie di «ritorno a casa».

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Alla Fortezza – il quartiere senza identità, con l’asfalto riarso dal sole e spaccato dal gelo, e i palazzi dall’intonaco ruvido e sbrecciato – tutti li chiamano «i gemelli». Perché da sempre Beatrice e Alfredo sono inseparabili, come fratelli appunto. O forse qualcosa di più? La loro storia, struggente e tragica, diventerà quasi una leggenda nel quartiere. Ma a narrarla finora è stata soltanto Bea, la metà più forte dei «gemelli», la ragazza cui bastava sentire l’odore di Alfredo sulla maglietta verde che lei stessa gli aveva regalato per sapere che lui ci sarebbe sempre stato. La giovane donna che ha lottato fino alla fine per sentire il rumore, inconfondibile, dei suoi passi. Questa invece è la storia della metà più debole dei «gemelli» e a raccontare l’arrivo alla Fortezza è Alfredo, in prima persona, con la sua voce, le sue fragilità, i suoi piccoli e grandi sogni così difficili da realizzare e così facili da infrangere. Fino all’incontro che gli cambierà la vita: quello con Beatrice.


Il punto di vista di Beatrice mi aveva turbato nel profondo perché è lei che perde Alfredo, è lei che rimane sola, lei che deve combattere per lui e poi andare avanti.
Il punto di vista di Alfredo, però, è stato anche peggio. Alfredo è quello che se ne va, quello che non riesce a resistere alle tentazioni sbagliate neanche per la persona che ama.
Gli ultimi due capitoli, poi, sono stati veramente assurdi. Dopo il primo libro ero stata tormentata da qualche domanda ma ce n’era una che mi attanagliava più di tutte: volevo sapere se Alfredo fosse consapevole di una certa cosa.
Lo era.
E penso che questo mi abbia distrutta più di tutto.
Anche questo libro, ovviamente, è un 10… ma penso di denunciare Valentina perché mi provoca dei danni morali assurdi.

La strada che mi porta a te – Moriah McStay // Recensione

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Titolo: La strada che mi porta a te (titolo originario: Everything that makes you)
Autore: Moriah McStay
Casa editrice: DeAgostini (Young Adult)
Pagine: 381
Prezzo: 14,90€

Trama:

Una ragazza. Due storie.
Timida, riservata e con pochi amici. Fiona Doyle ha metà volto sfigurato a causa di un incidente. Riempie montagne di taccuini con i testi delle canzoni che inventa e in cui riversa tutti i suoi sogni, le sue frustrazioni e il suo amore impossibile per Trent, il golden boy della scuola. Vorrebbe trovare il coraggio di esibirsi in pubblico, ma farlo significherebbe mettersi alla mercé degli altri e lasciarsi giudicare solo per le maledette cicatrici che porta sul viso. Qualcosa, però, sta per cambiare… e presto Fiona scoprirà che lei è molto di più di quello che gli altri vedono.

E se l’incidente non fosse mai accaduto?

Brillante, sicura di sé e con un unico obiettivo: diventare una stella dello sport. Fi Doyle non ha tempo per le storie d’amore, specialmente se a provarci è il suo migliore amico, Trent. Ma quando la fortuna le volta le spalle, costringendola a interrompere la carriera sportiva, Fi si ritrova per la prima volta a fare i conti con se stessa. E con una domanda che potrebbe cambiare il corso della sua vita per sempre: Fi può essere di più di ciò che tutti vedono?

Faceva freddo…troppo freddo per andare allo zoo. Eppure i Doyle erano davanti alla gabbia dei ghepardi a decidere la prossima tappa. Ryan voleva i popcord. Fiona vedere i Panda.
E’ in questa occasione, all’età di cinque anni, che Fiona ha l’incidente che cambierà la sua vita… o almeno una delle sue vite.
In questo libro, infatti, lei si sdoppia in Fiona Doyle, che ha avuto l’incidente, una vita piena di problemi, attenzioni ed emozioni forti…
Perchè lei potesse essere aggiustata, qualcuno doveva morire.
e in Fi Doyle, ragazza sana e in salute che comunque non si definisce “felice”…
<<Non sia mai che qualcuno si accorga che non sei perfetta.>>
In realtà entrambe le ragazze avranno la stessa personalità ma i personaggi di contorno, pur essendo gli stessi, non avranno gli stessi ruoli.
Anche i finali, con mio disappunto, sono differenti nonostante mi aspettassi che alla fine le cose andassero nello stesso verso per entrambe.
Per quanto mi riguarda l’ho trovato un libro molto intenso e pieno di emozioni, col giusto livello di tristezza e realtà, sempre lì lì dallo spezzarti il cuore.
Le nostre decisioni influenzano il corso della nostra vita, ogni volta che ci troviamo di fronte ad un bivio o lanciamo una monetina in attesa di vedere se esce “testa” o esce “croce” stiamo dando una svolta a tutto… anche quando siamo indecisi tra una marca di biscotti ed un’altra…
Anche quando vogliamo prendere una scorciatoia invece che la strada più lunga…
Anche quando vogliamo andare a vedere i panda invece di prendere i pop corn.
Voto: 9

Il creasogni – Simone Toscano // Recensione

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Trama:

Il SignorEttore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce del suo passato, se non che possiede un dono speciale, ricevuto in una notte di neve: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l’essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti.
Nella piccola comunità spetta a lui il compito di affiancare Morfeo ed esaudire le richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare ad inseguire un sogno.

Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare “famiglia”: un cagnetto che lo segue come un’ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla.
Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l’improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio e con speranza.
Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l’amore, vero come la vita stessa.


Una piacevole sorpresa.

<<Quello tra la Notte e il Sonno era un grande amore… e dai grandi amori, si sa, nascono grandi fiori.>>
Il Signor Ettore crea i sogni, li disegna, li vende, li sparpaglia per il mondo. Un mestiere molto nobile. Se potessi comprare un sogno lo farei… ma a volte nella mia testa già se ne affollano tanti.
I sogni sono nella testa di tutti anche se a volte vengono sepolti in qualche angolo remoto. Essi possono essere possibili o impossibili, ma bisogna sempre e comunque averli.
La famiglia, come scritto nella trama, è composta da un uomo, un cane e un bambino… e che succede quando il bambino scompare in circostanze misteriose?
<<Ma non bisogna mai darsi per vinti, c’è sempre qualcosa che si può fare, sempre un’altra carta da giocare, quando stiamo lottando per una persona cara>>
Intorno a questa sparizione in realtà gira metà libro perché succederà qualcosa che darà una svolta alla lettura: cambieranno gli scenari, i personaggi, i modi di pensare e i sentimenti.
Alla fine saranno sempre i sogni a salvare il Signor Ettore.
Ogni montagna da scalare, anche la più alta, se guardata dal verso giusto può riservare sorprese impensabili e diventare d’improvviso una discesa da cui correre giù velocemente, felici, per tornare sì al punto di partenza, ma stavolta con un carico di esperienza sulle spalle.
Voto: 8, libro consigliato ❤

Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta è un romanzo di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi.
Il racconto trae lo spunto dall’omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, avvenuto a Sciacca nel gennaio del 1947 ad opera della mafia di Cosa Nostra.
Sciascia aveva già iniziato a scrivere di mafia nel 1957 recensendo il libro di Renato Candida, comandante dei carabinieri ad Agrigento, al quale si è ispirato per tratteggiare il personaggio del Capitano Bellodi, protagonista del romanzo.

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La storia si svolge nel 1960. In un paesino vicino a Siracusa il presidente di una piccola cooperativa edilizia viene trovato assassinato a una fermata dell’autobus. Mistero sul movente e sui mandanti dell’omicidio. Le indagini del capitano dei carabinieri Bellodi non sono facili perché nessuno è disposto a parlare.
Con il passare del tempo, restano coinvolti nel caso anche personaggi importanti. Ad un certo punto viene uccisa l’unica persona che aveva riconosciuto l’omicida mentre si allontanava dal luogo del delitto. Il capitano non si dà per vinto e, grazie alle indicazioni della vedova dell’ultima vittima, risale al pregiudicato che ha assassinato il dirigente edile. In seguito, dagli interrogatori si arriva ai nomi dei due mandanti dell’omicidio. Ma da questo momento la vicenda prende una piega ancora più drammatica. Arrivano le soffiate, ci sono i tradimenti: difficile capire da che parte sia la verità.
Bellodi, che ha intuito come stanno i fatti, non avrà vita facile.
Con quest’opera Sciascia scatta una fotografia sorprendente della società dell’epoca in un intreccio di lotte e giochi di potere clandestini.


Un libro che ha i suoi anni e che conquista molto. Un giallo ben costruito, forse proprio perché basato in parte su una storia vera.

Come scrive Francesco Merlo nella prefazione “Eppure chi non ha letto Il giorno della civetta – ma chi non l’ha letto? – scoprirà di conoscerne anche i dettagli, di averlo già tutto dentro la testa, di abitare in un’Italia che da questo libro è stata arredata e che senza questo libro non esisterebbe. E gli sembrerà persino di averlo già letto in molti altri libri che ha letto, e magari pure in troppi.”
Voto: 8

La collina dei conigli – Richard Adams

Caro Richard Adams… che c’hai da dire sui conigli per 430 pagine?

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Trama:

Nel sud dell’Inghilterra, sulle colline del Berkshire, vive in pace una numerosa comunità di conigli. Tra loro c’è il piccolo Quintilio, che ha il potere di fare dei sogni premonitori: questa volta il sonno gli ha parlato di una terribile minaccia che sta per abbattersi sulla sua gente. Qualcosa di inspiegabile, che viene dagli uomini. Ma quando tenta di mettere in guardia il suo popolo, come spesso accade ai profeti, nessuno gli crede. E cosa può fare il piccolo Quintilio se nemmeno il Coniglio Capo gli presta attenzione? Semplice, decidere di fuggire lontano con un gruppo di amici fidati. Attraverso terre sconosciute e impervie, la coraggiosa compagnia di conigli intraprende un viaggio alla conquista della libertà e di una nuova possibilità di vita, imbattendosi in pericoli di tutti i tipi: da una conigliera dove i conigli sono un po’ apatici ma hanno cibo in abbondanza (anche se ogni tanto qualcuno scompare), a una strana comunità dove le coniglie non fanno più cuccioli… Un romanzo epico, a metà tra Tolkien e Orwell, un classico in cui Richard Adams dà forma a un universo divertente e appassionante, alla ricerca di un mondo migliore.


Perché ho comprato questo libro?
Per tutte le recensioni positive che avevo letto e per chi dice “La collina dei conigli è il mio libro preferito”.
Perché mi sono pentita?
Questo libro non mi è piaciuto per niente e non ne ho capito il senso.

Ho il blocco del lettore da due mesi abbondanti ma (e sono convinta di questo) non mi sarebbe piaciuto neanche se lo avessi letto in un altro periodo.
Penso che l’autore voglia dare un messaggio, voglia dire ai lettori di non accontentarsi mai e di combattere, e questo è un bel messaggio (soprattutto in un’epoca come questa)… ma ci vogliono 430 pagine sui conigli per farlo?
Non è che io non abbia mai letto libri “seri” e “pesanti”, perché l’ho fatto e lo continuerò a fare, ma questa storia non mi ha detto nulla.
Ho odiato le note a piè di pagina, e soprattutto il fatto che esse fossero necessarie, le parabole raccontate dal coniglio Dente di Leone e il fatto che in alcuni punti le scene descritte non erano assolutamente necessarie per lo sviluppo della trama.
430 pagine grandi e con scrittura piccola. 430 pagine. Sui conigli. Sui coniglii.

Prego tutti quelli che hanno catalogato questo come il “libro preferito” di commentare qui sotto e spiegarmi il perché.
Voglio saperlo più di quanto voglia mangiare un pezzo di cioccolata in questo momento.
Aspetto tutte le vostre opinioni e spero che siano numerose perché voglio capire cosa mi è sfuggito e, se riuscirete a convincermi, magari potrei anche rileggerlo in futuro.

I miei piccoli dispiaceri – Miriam Toews // Recensione

Avevo letto, quest’estate, un articolo su Cosmopolitan che parlava de I miei piccoli dispiaceri dicendo “Cosa farebbero l’una per l’altra due sorelle che si vogliono bene? Tutto”.

Questo libro è nella terzina finalista al Premio Sinbad (lo “Strega” degli editori indipendenti) e, leggendolo, se ne capisce benissimo il perché.

Grazie Marcos y Marcos per aver portato in Italia questa meraviglia.
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  • Titolo: I miei piccoli dispiaceri (Titolo originale: All my puny sorrows)
  • Autore: Miriam Toews
  • Casa editrice: Marcos y Marcos
  • Data Pubblicazione: 9/04/2015
  • Numero di pagine: 368
  • Codice EAN: 9788871687131
  • Prezzo: 18,00 €

Trama:

Elf è sempre stata la più bella.
Ha stile, idee geniali, ti fa morir dal ridere; le capitali del mondo la ricoprono allegramente di dollari per farle suonare il pianoforte e gli uomini si innamorano perdutamente di lei.
Yoli è la sorella squinternata. Ha messo al mondo figli con padri diversi, ha un amante avvocato, se si rompe la macchina fa sesso con il meccanico, ha il conto sempre in rosso e una carriera mancata.
E cos’è adesso questa storia che Elf vuole morire? Proprio in questo momento, poi, a due settimane da un’importantissima tournée.
“Elfie, ma ti rendi conto di quanto mi mancheresti?” Quali sono le cose giuste da dire per salvare una vita? Yoli la prende in giro, la consola, la sgrida, aggredisce lo psichiatra dell’ospedale, cammina lungo il fiume tumultuoso del disgelo, non sa più che pesci pigliare.
Cospira con la madre, con zia Tina, con il tenero marito scienziato di Elf, con Claudio, il suo agente italiano, e tra cene alcoliche, sms di figli ed ex mariti, sorrisi e ultime frontiere del pianto, lottano tutti per convincere Elf a restare. E in questo lungo duello di parole, carezze, umorismo nero si celebra la grazia e l’energia che occorrono per accettare il dono fragile della vita.

Scritto per dare forma a un dolore vero, I miei piccoli dispiaceri è un’esplosione di intelligenza, comicità e calore: Miriam Toews è una scrittrice grandissima, e in questo romanzo ha messo tutta la testa, l’anima e il cuore.


Elf e Yoli sono nate in un villaggio mennonita. Devo confessare che non mi era familiare il termine, prima di leggere questo libro, ed ho dovuto andare a cercare il significato e gli stili di vita di queste persone per poter comprendere profondamente le azioni di tutti i protagonisti del libro.

Per questi uomini, una ragazza con un libro in mano era il nemico pubblico numero uno.

Questa storia è veramente assurda nel modo di scrivere e nelle cose scritte. Talmente strano da essere geniale.
Sin dalla prima pagina capisci che queste due sorelle in realtà sono normali, pensano quello che il mondo pensa ogni giorno, ma il fatto che esprimano certe emozioni è considerato particolare.
Nessuno o quasi, nel mondo di oggi, è abituato a esprimere le proprie opinioni ed emozioni in modo schietto e sincero.
Ho provato quasi una punta di invidia nelle loro capacità di esprimersi, nella forza e nel coraggio di Yoli e nella debolezza di Elf.

Elf mi aveva spiegato che lei era esattamente come quel tizio di cui aveva letto sul giornale, un tizio cieco dalla nascita che a quarant’anni e rotti aveva subìto un’operazione alla cornea e tutt’a un tratto era stato in grado di vedere, e nonostante gli avessero detto che la vita gli sarebbe parsa favolosa, dopo l’operazione era stato un incubo. Il mondo lo deprimeva, con le sue falle, le sue falsità, il marciume e la tetraggine e la tristezza, tutto l’orrore ora manifesto, tutto così scialbo e decrepito. L’uomo era precipitato nella depressione e morto in breve tempo. Sono io! disse Elf. Le ricordai che la vista lei ce l’aveva, lei ci vedeva, ci aveva sempre visto, ma lei mi disse che non si era mai abituata alla luce, semplicemente non aveva mai sviluppato una tolleranza al mondo, la vaccinazione non aveva attecchito. La realtà era tagliola arrugginita. Senti, dissi, allora smetti di ripetere ‘amore’ all’infinito, ok? Smettila una buona volta. Ma Yoli, non capisci, disse lei. Non puoi capire. Il che non era vero, non del tutto. Quello che capisco è che se ripeti continuamente una certa parola e la cosa ti fa star male allora accidenti, devi smettere di dirla. Perché insistiamo con queste conversazioni esasperanti? le chiedevo. Non sono conversazioni! diceva lei. Svisceriamo le cose. Le svisceriamo.

E parliamo della madre di queste due ragazze? Che personaggio. Perde alcune persone nel corso della storia ma rimane sempre lì, come un pilastro, a raccogliere i cocci degli altri e di se stessa.

Almeno abbiamo la rabbia e con quella costruiremo imperi, signori.
Questo libro ve lo consiglio con tutta me stessa: è spettacolare.
Il mio voto è 10, e non si discute.