Recensione: Il compagno di banco – Simon Rich

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Trama:

Seymour Herson studia alla Glendale Academy, un’esclusiva scuola di Manhattan frequentata da ragazzi facoltosi dell’East Side. È timido, goffo, non ha amici e i compagni lo prendono continuamente in giro. Ma la sua vita è destinata a cambiare con l’arrivo di Elliot Allagash, il rampollo di una famiglia miliardaria, espulso già da diversi istituti per il suo comportamento indisciplinato. Elliot ha tutto ma è tanto annoiato e allora… decide di dedicarsi a un nuovo hobby: trasformare uno sgorbio umano nel ragazzo più popolare della scuola! Con l’aiuto dei soldi di Elliot e delle sue diaboliche strategie, Seymour impara a giocare a basket, diventa rappresentante di classe ed elimina uno dopo l’altro i suoi nemici. Ma la rete di menzogne in cui si è cacciato è fitta e ingarbugliata e uscirne non sarà affatto facile come pensava. Ironico, diretto, graffiante, Rich costruisce un romanzo d’esordio pieno di scoppiettanti colpi di scena in cui il divertimento è assicurato.


Che libro!
La cosa positiva, e più importante, di questo libro è che non ne puoi trovare uno identico, con una trama uguale o simile: è unico nel suo genere.
Simon Rich, con “Il compagno di banco”, ha fatto un bellissimo esordio… e ho troppa voglia di leggere qualcos’altro che sia uscito dalla sua penna d’oro.

Questa è la storia di due ragazzi di quattordici anni, Seymour e Elliot, che non potrebbero essere più diversi.
Lo stesso Seymour, cominciando a raccontare la storia, si stupisce che Elliot sia diventato il suo migliore amico.
Il primo è lo sfigato di turno, per niente atletico, asociale e bevitore di cartoni di latte al cioccolato.
Il secondo è totalmente superficiale, aiuta Seymour nella sua scalata al successo per noia, ha un taccuino nero sul quale segna i nomi dei suoi nemici e le vendette che attua nei loro confronti e passa il tempo a bere alcolici.
I piani di Elliot sono veramente geniali, mi sono davvero stupita della sua inventiva troppo divertente, e lo stesso sono i piani di suo padre, Terry.
Certo, perché Elliot non è mica diventato tale da solo.
Suo padre è ricco, perché gli antenati degli Allagash, a quanto pare, hanno inventato la carta, e passa il tempo a fare cose del tutto prive di senso: fa scrivere libri agli autori, li legge e poi li brucia; compra dipinti da pittori esponendoli nel suo museo personale, ma alla sua morte verranno distrutti; ha la folle ossessione di vincere sempre anche se non gliene può fregare di meno del titolo per il quale concorre.
Quest’ultima cosa è decisamente ereditaria.
Perché dico questo? Elliot vuole trasformare Seymour e, inizialmente, gli fa passare tutti i pomeriggi ad allenarsi per diventare un ottimo giocatore di basket. Quando quest’ultimo entra in squadra, che fa Elliot? Gli fa mollare la squadra. Certo, perché l’importante non è giocare a basket, è dimostrare che sa farlo.
Il libro è una continua salita al successo, comportamenti bizzarri, cinismo e superficialità.
E’ così contorto da risultare, a volte, irreale.
Ma è così meraviglioso che lo consiglio a tutti!

Voto: 9

 

Libri di sogni: Le avventure di Jacques Papier – Michelle Cuevas ♥

Senza nome

Scoprite di più sulla collaborazione cliccando qui: LIBRI DI SOGNI.

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Titolo: Le avventure di Jacques Papier
Autore: 
Michelle Cuevas
Numero Pagine: 192
Editore: 
DeAgostini
Prezzo: 
12,90€

Trama:

Jacques Papier ha otto anni e il terribile sospetto che tutti lo detestino. Tutti, tranne la sorellina Fleur. A scuola i professori lo ignorano quando alza la mano, ai giardinetti gli amici non vogliono mai giocare con lui, e a casa i genitori dimenticano sempre di aggiungere un posto a tavola. Ma la realtà è ben più terribile di quanto Jacques possa pensare… perché lui è solo l’amico immaginario di Fleur! Sconvolto, il ragazzino decide di iniziare un viaggio. Una lunga e sorprendente avventura alla ricerca di se stesso.

L’autrice:

Michelle Cuevas è nata nel Massachusetts e si è laureata in scrittura creativa presso la University of Virginia. Quando non scrive, adora dipingere o fare birdwatching. Se dovesse scegliere un altro lavoro rispetto a quello di autrice di libri, farebbe la paleontologa.


 

La recensione di Cioccolato e Libri:

Il piccolo principe degli amici immaginari.

Leggere questo libro mi ha riportata ai momenti in cui mi perdevo nel libro “Il piccolo principe”, nelle sue stranezze e negli insegnamenti che voleva lasciare. Questo libro, secondo me, ne segue abbastanza la scia anche concentrandosi sugli amici immaginari.
Ne “Il piccolo principe” si usa la fantasia per far comprendere dei concetti che, nella vita di tutti i giorni, a volte diamo così per scontati da perderli di vista. La stessa cosa accade in “Le avventure di Jacques Papier”. Cosa è “immaginario”? Cosa è “invisibile”?
Se una cosa per noi ESISTE, importa solo quello.
Ormai sapete quanto mi piacciano le storie per bambini, non è una novità per nessuno, e questo libro è entrato a far parte dei miei preferiti.
Una dolcezza assoluta, protagonisti fantastici e frasi che ti entrano dentro per non lasciarti più andare.

La verità è che questo è quello che vogliono tutti: qualcuno che ci conosca in questo modo, che ci capisca. Non parlo di gusti o di taglio di capelli, ma di qualcuno che veda quel che siamo in realtà. Vogliamo tutti trovare la persona che sa chi siamo, realmente, con tutte le nostre stramberie, e che ci accetta così. Vi è mai successo che qualcuno riuscisse davvero a vedervi? Che sapesse cogliere sul serio la parte più profonda di voi, invisibile al resto del mondo? Spero di sì.

Voto 9 ♥


La recensione di Sognatrice Interrotta:
Il blog: http://www.sognatriceinterrotta.blogspot.it

“La verità è che – ha risposto – immaginari o no, si è invisibili solo nella misura in cui si sente di esserlo.”

Jacques Papier è il perfetto fratello, compagno di giochi, amico e tutto ciò che un bambino può immaginare. Ed è proprio questo il punto. Un giorno Jacques scopre di essere immaginario. Lui non si sente così. Ha sempre pensato di essere vero e reale nonostante spesso si sentisse invisibile agli altri. La scoperta di questa verità destabilizza il nostro protagonista portandolo alla ricerca di se stesso, viaggiando in altre storie e diventando quell’amico speciale che solo i bambini possono vedere. Jacques non è solo in quest’avventura, con lui ci saranno altri “amici immaginari” ognuno dall’aspetto differente a seconda di come il proprio piccolo amico l’ha immaginato. Questa lettura è stata sorprendente sia per la fantasia dell’autrice sia per il ruolo di Jacques nella storia. Un libro che raccoglie dei bellissimi messaggi su noi stessi e sulla vita. Un viaggio alla ricerca dell’importanza della diversità e del vero affetto ma puntando l’attenzione anche sul valore della fantasia e di come sia fondamentale non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti. Jacques diventa non solo l’amico dei vari personaggi che incontrerà ma anche un nostro piccolo amico che nella semplicità e nel suo essere confuso riuscirà a donarci dei piccoli insegnamenti con dolcezza e un’ironia poetica. Un romanzo che consiglio a tutti, dai più piccoli ai più grandi.

“Non m’importa di quel che pensano gli altri” – ha detto. “Per me sei vero.” – “Okay, perfetto” – le ho risposto. “Ma di cosa sono fatto, Fleur? Non di qualcosa che si può toccare. Non di qualcosa che si può vedere.” “Ci sono un sacco di cose vere che non si possono vedere né toccare” ha obiettato Fleur. “C’è la musica, ci sono i desideri, a gravità. L’elettricità! E i sentimenti. E il silenzio.”

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Recensione: Tessa e basta!

Perché ho scritto il titolo con quel punto esclamativo? Lo scoprirete leggendo il post.

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<<E io, Tessa, chi sono?>> Volevo una risposta. Lui mi diede una carezza spenta sui capelli, poi disse: <<Tu sei Tessa. Tessa e basta, ricordatelo sempre>>.

Tessa ha quindici anni, è Croata e si trova a vivere l’adolescenza durante il conflitto dei Balcani. Scopre che per alcuni lei, ortodossa, è diversa dagli altri. Cresce in fretta, impara cos’è la paura sotto le bombe, il terrore per le minacce di violenza. Ma Tessa non molla, rivendica il diritto a una vita normale. Vuole l’amore e dimenticare. La guerra la inseguirà a lungo, anche fuori dalla sua terra.

“La gente si giudica per come è e non per altro”.

Tessa cresce e la gente comincia a vederla per quella che, secondo loro, è. Si rende conto di non essere ben voluta, si rende conto di essere un’emarginata, una persona che nessuno vuole avere intorno. Gli amici di una vita, di fronte alla nuova realtà, si allontanano dalla famiglia della ragazza per non essere discriminati a loro volta.

Via dai Balcani c’erano altri mondi, strade piene di gente che si muoveva senza paura, andava al lavoro, i più giovani a scuola, nell’aria il profumo del caffè magari consumato con una fetta di torta al cioccolato.
Le donne erano belle ed eleganti, in giro per i negozi.
Qualcuno faceva l’amore, qualcuno nasceva, qualche altro moriva, vecchio, nel suo letto.
Quella era la pace degli altri.
La rabbia montava, incontrollabile.
Perché noi no?
Perché noi qui?
Gli altri?
Solo parole.

Un romanzo che vi entrerà nel cuore e vi farà capire la realtà della guerra che si è svolta nei Balcani negli anni ’90 e, soprattutto, lo stato d’animo di una ragazza normale che vede tutto ciò che accade come una sciocchezza tanto grande e ridicola da risultare distruttiva.

Tessa e basta. Niente altro contava.

Potete acquistare il romanzo su Amazon a 0,00€  ma, da ciò che so, esiste anche una versione cartacea che costa 10,30€.

Ve lo consiglio con tutto il cuore perché questo libro è un bel 9!

 

Che vi ha portato la befana?

La befana, secondo molti, sono io. 😦

« La Befana vien di notte
Con le scarpe tutte rotte
Col vestito alla romana
Viva, Viva La Befana! »

La Befana, corruzione lessicale di Epifania, è una figura folkloristica legata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo.
Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra; generalmente, i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone.

Questa notte, in sella alla mia scopa che ogni anno non mi lascia mai a terra, ho fatto molti giri per regalare a tutti voi qualche cioccolatino e, ci tengo a dirlo, non ringrazio quelli che hanno lasciato esposti i calzini puzzolenti e non lavati tolti la sera prima.

Promemoria per il prossimo anno: portare in giro una molletta per il naso.

Visto che il mio blog si chiama CIOCCOLATO & LIBRI ovviamente il cioccolato deve centrare qualcosa ogni tanto, giusto?

Auguro a tutti voi venti chili in più dopo questa Befana, abbuffatevi come se non ci fosse un domani che la vita è una e, nel mentre che vi fregate le Kinder, leggete un buon libro che non fa mai male ❤

 

La casa sopra i portici – Carlo Verdone

copCarlo Verdone si racconta per la prima volta in un flusso di ricordi ricco, sorprendente, tenero ed esilarante. Si parte dalla giovinezza e dal vissuto nella mitica casa paterna, grande protagonista del libro: l’incontro con Vittorio De Sica, il rapporto con i genitori e i fratelli, gli scherzi (tanti, fulminanti), le prime esperienze sentimentali ma anche i drammi famigliari. E poi il cinema: i primi passi al Centro Sperimentale sotto la guida di Roberto Rossellini, la genesi dei film, i retroscena, gli aneddoti più inediti e divertenti, il rapporto con gli attori. Quindi le amicizie che hanno segnato la sua vita: Sergio Leone, Federico Fellini e Massimo Troisi. E senza tralasciare il grande amore di Carlo per la musica: i primi concerti di Beatles e Who, gli incontri con David Bowie, David Gilmour e Led Zeppelin. Un libro per scoprire un “privato” inedito e i molteplici aspetti di un regista, attore, autore che ha ammaliato, divertito, fatto riflettere generazioni di italiani. Un artista che – attraverso la sua trentennale carriera – ha tracciato un formidabile, lucido, disincantato e talvolta spietato ritratto del nostro paese.


Ho letto questo libro l’estate scorsa e ancora me ne ricordo.
Un’autobiografia ben scritta, reale e divertente… La vita di una persona che ci viene scaraventata in testa.
Ad un certo punto ti senti parte di questa vita anche tu.
Il libro mi è stato prestato da mia zia, lettrice come me, e lei ne parla sempre… Credo che sia uno delle sue biografie preferite.

Verdone descrive la sua vita nella casa in cui è cresciuto e ne parla con tenerezza, con sincerità schietta e semplicità.
La cosa che fa più spiccare questo libro penso che sia la capacità di passare dai momenti di commozione a quelli di risate a crepapelle.
Perché?
Perché la vita è così: momenti di gioia e tristezza si alternano.
E’ questo che rende il libro così reale!

Voto: 8

 

Tag: Perché è nato il tuo blog

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Le regole sono:

Nominare l’ideatrice del Tag Carla
Ringraziare chi nomina e utilizzare il logo
Nominare 15 blog e avvertirli
Scrivere un post per mostrare il premio
Raccontare, brevemente, com’è nato il proprio blog e dare dei consigli a chi si cimenta da poco.

Buona domenica lettori cioccolatosi, oggi ho deciso di fare il tag “Perché è nato il tuo blog” in seguito alla nomina da parte di Racconti dal passato

Il mio blog è nato il 16 febbraio 2015 ed oggi, poco più di nove mesi dopo, devo dire che siete in tanti a seguirmi. Devo dire la verità: quando ho deciso di crearmi questo spazio non mi aspettavo partecipazione, commenti o di conoscere così tante persone meravigliose.
In realtà ho già spiegato in altri post com’è nata l’idea del blog ma ve lo racconto di nuovo volentieri.
Ho sempre avuto l’idea di parlare di libri, essendo la mia passione più grande, ma sono stata costantemente frenata dalla paura del giudizio della gente.
A giorno d’oggi ci sono sempre i cosiddetti alternativi che sono sempre lì, nascosti dietro l’angolo, e pronti a rovinarti ogni cosa bella.
La fidanzata di mio fratello alla fine mi ha convinta ad aprirlo ed eccomi qui… a raccontarvi la mia esperienza.
Ho imparato a mettere da parte il giudizio degli altri e pensare solo al mio.
Inizialmente ero convinta che le collaborazioni con le case editrici fossero a cui solo pochi potevano aspirare, che di certo io, Serena, non potevo essere onorata dei loro regali. Ad agosto, invece, ho iniziato la mia prima collaborazione e ad oggi sono a quota dieci. Posso, inoltre, vantarmi di aver conosciuto degli autori super gentili che volevano a tutti i costi la mia opinione… e penso che non ci sia regalo più grande per una blogger:
sapere che alla gente interessa cosa pensi.

Ho sempre puntato a questo, era il mio obiettivo e consiglio a tutti quelli che sono alle prime armi di fare come me, prefissarsi una cosa che quando si avvererà vi farà sentire soddisfatti.

Non fate le blogger letterarie solo per ricevere libri dalle case editrici, fatelo perché vi fa piacere parlare delle vostre passioni.
Proprio perché adesso ho dieci collaborazioni in atto so cosa significa quando leggere ti sembra quasi un lavoro più che un passatempo: ti senti uno schifo.
Continuate la vostra passione (che siano i libri, le ricette, i film, le serie TV, la vita, i consigli di bellezza ecc…) e fatelo per voi e per gli altri.
Riusciremo a farlo diventare il nostro lavoro, un giorno.

Non ci sono trucchi e inganni: in questo “mestiere” devi solo essere TE, metterci impegno e non abbandonarti sugli allori.

Spero che la mia storia possa esservi utile…

Ecco le mie nomine:

  1. Sognatrice interrotta
  2. Centrini e deliri
  3. Leggimiscrivimi
  4. Leggere sognando
  5. L’angolino della cultura
  6. Libri vagabondi
  7. Everpop
  8. Salotto dei libri
  9. Bibliotecamenteio
  10. RosaVelata
  11. Con i libri in paradiso
  12. Il sabato mattina
  13. Il miglior amico dell’uomo? Il cibo.
  14. Ali di pergamena
  15. Il diario di MammaTester