Recensione: A time for dancing – Davida Wills Hurwin

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Trama:

Sam e Jules sono amiche da sempre e l’estate prima dell’ultimo anno del liceo discutono il proprio futuro, sognano di andare all’università o di scegliere il duro cammino per diventare ballerine professioniste. Comunque sia, sono pronte a vivere questa esperienza insieme, condividendo trionfi e lacrime. Non sono pronte però al destino che è già dietro l’angolo: Jules scopre di avere un tumore.

Inizia così un nuovo capitolo della loro esistenza che le costringe a scoprire nuove cose di sé e dell’altra, che rischia di farle perdere ma finisce per confermare la forza della loro amicizia. La vita può essere durissima e imprevedibile ma anche meravigliosa: esistono un tempo per amare, un tempo per vivere e un tempo per ballare.


 

Avete visto il film “A time for dancing“? Se sì, avete pianto?
Se lo avete visto e pensate di aver già versato abbastanza lacrime… vi state solo illudendo.

Questo libro spezza la tua anima, ti mette davanti al cancro e ti fa capire, pagina dopo pagina, che non c’è nulla che tu possa fare: lui vincerà.
Jules è una ragazza coraggiosa, si sottopone alla chemio, smette di ballare e il tempo passa senza che lei se ne renda conto. Un battito di ciglia e l’estate finisce, un altro battito ed arriva Natale, ancora un altro e non c’è niente che si possa fare per tornare indietro.

Julie sente, improvvisamente, dei dolori fortissimi alla gamba e comincia a recarsi a delle visite mediche. Rimarrete stupiti, ma forse no, dalla leggerezza con cui i dottori trattano il suo caso. Qualcuno ritiene che si tratti di problemi psicologici. La verità è che molto spesso, nella vita normale, ci sono dei medici che non sono in grado di dare una diagnosi e attribuiscono tutto al cervello… MA JULES HA IL CANCRO!

La migliore amica di questa ragazzina coraggiosa, Sam, le è sempre accanto. Ho letto questo libro contemporaneamente ad una mia amica e mi è stato detto che le somiglio molto. Effettivamente era una cosa che avevo notato anche io: Sam è testarda, strafottente nei confronti dei genitori, è un po’ sboccata e non da mai soddisfazione a nessuno.
Jules è l’Unica e Sola di Sam, Sam è la metà di Jules.
Due ballerine che non esistono, così come sono, l’una senza l’altra.

Una storia sull’amicizia, sui tumori, sulla danza, sulla forza che viene fuori quando ne abbiamo bisogno.

Potrei scrivere milioni di parole per descrivere questo libro e, comunque, non ci riuscirei. Non si può rendere giustizia ad una storia che ti spezza il cuore in questo modo…

Piangerete come fontane.

Voto: 10.

P.S. Vi lascio un video spoiler (se non avete visto il film/letto il libro, non guardatelo ) del film “A time for dancing” che mi fa venire i brividi ogni volta che lo guardo.

Recensione: Il compagno di banco – Simon Rich

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Trama:

Seymour Herson studia alla Glendale Academy, un’esclusiva scuola di Manhattan frequentata da ragazzi facoltosi dell’East Side. È timido, goffo, non ha amici e i compagni lo prendono continuamente in giro. Ma la sua vita è destinata a cambiare con l’arrivo di Elliot Allagash, il rampollo di una famiglia miliardaria, espulso già da diversi istituti per il suo comportamento indisciplinato. Elliot ha tutto ma è tanto annoiato e allora… decide di dedicarsi a un nuovo hobby: trasformare uno sgorbio umano nel ragazzo più popolare della scuola! Con l’aiuto dei soldi di Elliot e delle sue diaboliche strategie, Seymour impara a giocare a basket, diventa rappresentante di classe ed elimina uno dopo l’altro i suoi nemici. Ma la rete di menzogne in cui si è cacciato è fitta e ingarbugliata e uscirne non sarà affatto facile come pensava. Ironico, diretto, graffiante, Rich costruisce un romanzo d’esordio pieno di scoppiettanti colpi di scena in cui il divertimento è assicurato.


Che libro!
La cosa positiva, e più importante, di questo libro è che non ne puoi trovare uno identico, con una trama uguale o simile: è unico nel suo genere.
Simon Rich, con “Il compagno di banco”, ha fatto un bellissimo esordio… e ho troppa voglia di leggere qualcos’altro che sia uscito dalla sua penna d’oro.

Questa è la storia di due ragazzi di quattordici anni, Seymour e Elliot, che non potrebbero essere più diversi.
Lo stesso Seymour, cominciando a raccontare la storia, si stupisce che Elliot sia diventato il suo migliore amico.
Il primo è lo sfigato di turno, per niente atletico, asociale e bevitore di cartoni di latte al cioccolato.
Il secondo è totalmente superficiale, aiuta Seymour nella sua scalata al successo per noia, ha un taccuino nero sul quale segna i nomi dei suoi nemici e le vendette che attua nei loro confronti e passa il tempo a bere alcolici.
I piani di Elliot sono veramente geniali, mi sono davvero stupita della sua inventiva troppo divertente, e lo stesso sono i piani di suo padre, Terry.
Certo, perché Elliot non è mica diventato tale da solo.
Suo padre è ricco, perché gli antenati degli Allagash, a quanto pare, hanno inventato la carta, e passa il tempo a fare cose del tutto prive di senso: fa scrivere libri agli autori, li legge e poi li brucia; compra dipinti da pittori esponendoli nel suo museo personale, ma alla sua morte verranno distrutti; ha la folle ossessione di vincere sempre anche se non gliene può fregare di meno del titolo per il quale concorre.
Quest’ultima cosa è decisamente ereditaria.
Perché dico questo? Elliot vuole trasformare Seymour e, inizialmente, gli fa passare tutti i pomeriggi ad allenarsi per diventare un ottimo giocatore di basket. Quando quest’ultimo entra in squadra, che fa Elliot? Gli fa mollare la squadra. Certo, perché l’importante non è giocare a basket, è dimostrare che sa farlo.
Il libro è una continua salita al successo, comportamenti bizzarri, cinismo e superficialità.
E’ così contorto da risultare, a volte, irreale.
Ma è così meraviglioso che lo consiglio a tutti!

Voto: 9

 

Opinioni senza spoiler: Promessa di sangue (L’accademia dei vampiri #4) – Richelle Mead

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Ho parlato del primo capitolo della saga qui –> L’accademia dei vampiri <– (quindi tutto ciò che riguarda trama iniziale e libri che compongono la saga si trova in quell’articolo), del secondo capitolo qui -> Morsi di ghiaccio. L’accademia dei vampiri #2 <- , del terzo capitolo qui -> Il bacio dell’ombra. L’accademia dei vampiri #3 <- (articoli rigorosamente privi di spoiler).

Oggi parleremo del quarto capitolo della saga, Promessa di sangue, bellissimo come i precedenti.
La cosa più bella di questa saga è che man mano che si va avanti con i libri non si ricade mai in un senso di ripetizione, non succede mai nulla di uguale ai libri precedenti, cambiano le ambientazioni e i rapporti tra i personaggi. Ci sono nuove comparse, buone e cattive, e quelle di sempre non smettono di sorprenderci.
Anche questo libro, come i precedenti, per me merita il massimo dei voti… analizziamone insieme i soliti aspetti.

  1. Il rapporto tra Rose e Lissa:
    Nel primo libro erano molto legate, nel secondo leggermente distanti, nel terzo di nuovo legate e in questo quarto libro non si trovano nello stesso posto.
    Il legame di Rose e Lissa, quello mentale, è a senso unico. Ne ho parlato nella recensione del primo libro, quindi non sto spoilerando nulla che voi già non sappiate. Quello che ho scritto prima significa che Rose può vedere cosa succede a Lissa, ma Lissa non sente parlare di Rose per tutta la durata del libro. Questo le allontanerà, forse? In un certo senso, verso gli inizi, sì… Ma il loro legame è più forte di tutto.
    Mi lamento quando non viene accentuato perché la loro amicizia è credo una delle più belle di cui abbia mai letto, sono legate così nel profondo da dover essere sempre sincere l’una con l’altra e, cosa molto importante, si vogliono bene. E’ un’amicizia vera che non butteranno mai da una finestra.
  2. Scrittura:
    L’autrice in questo libro si ricorda, fortunatamente, che stiamo leggendo una saga e che è quindi MOLTO IMPROBABILE che qualcuno di noi non abbia letto i primi tre libri… prima del quarto. Certo, qualcuno che esce fuori dalle righe c’è sempre, ma per chi segue l’ordine naturale delle cose, il fatto che ogni volta spiegasse le cose per noi ovvie, era fastidioso.
    In questo libro assistiamo ad un piccolo prologo riassuntivo, ma poi finalmente la smette di spiegarci ogni volta l’ordine sociale moroi-dhampir-strigoi e possiamo tirare un sospiro di sollievo.
    Per quando riguarda lo sviluppo della trama, Richelle è bravissima a scrivere, non annoia mai e ha creato dei personaggi che sono ormai parte di me.
  3. Lati positivi generali:
    Che cos’è davvero lo “spirito” (anche di questo parlo nella prima recensione)? Come agisce? Perché agisce? Come possiamo usarlo a nostro vantaggio?
    I libri dell’accademia dei vampiri hanno questo “elemento” come base, tutto parte da lì, ma perché? In questo libro possiamo approcciarci ancora di più all’utilizzo della magia da parte dei moroi, conosciamo qualcuno che non lo usa propriamente a fin di bene… e qualcun’altro che invece riesce a fare cose straordinarie.
    Non siamo più così confusi!!! Ci stiamo avvicinando alla verità.
    Come sempre il mio personaggio maschile preferito, che non è il personaggio maschile principale (lo so che vi stupirò), è fantastico… Non posso fare a meno di amarlo con tutta me stessa. Rose, la mia amata Rose, mi fa sempre ridere e penso che un giorno o l’altro all’Accademia arriverà per lei una proposta di matrimonio da parte mia.
    Accetta Rose Hathaway!!!
  4. Lati negativi generali:
    Nel secondo libro Richelle Mead mi aveva spezzato il cuore.
    Nel terzo libro Richelle Mead aveva preso i pezzi del mio cuore spezzato e li aveva calpestati.
    In questo quarto libro finalmente le cose si sono un po’ calmate… ma mi chiedo… non sarà solo la quiete prima della tempesta vero? So dove abiti! (Non è vero, non lo so, ma con Google a giorno d’oggi si fanno miracoli!)
    Per il resto l’unico lato negativo che ho trovato è stato il comportamento di Christian, fidanzato di Lissa, che non le è stato vicino in un momento di bisogno. Quando leggerete i libri capirete perché.

Continuerò la saga? Certamente!
Un bacione e al prossimo appuntamento con L’accademia dei vampiri ❤

Da oggi in libreria: La libreria dei desideri – Claire Ashby

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Meg Michaels, giovane proprietaria di una libreria, si sta leccando ancora le ferite per aver chiuso, una dopo l’altra, due storie con due uomini sbagliati. Durante una festa a casa di amici conosce Theo Taylor, un medico dell’esercito in congedo, che per puro caso scopre il suo segreto: Meg è incinta. Theo è stato ferito in guerra e sembra un tipo scontroso e orgoglioso, ma nasconde in realtà un lato dolce, discreto e premuroso. Tra i due, giorno dopo giorno, nasce un legame strano, fatto di dettagli e confessioni, di comprensione… e di una straordinaria attrazione fisica che coglie entrambi di sorpresa. Tra uno scaffale da riordinare, una pila di bestseller da spolverare e una vita che nasce, Meg sarà capace di darsi di nuovo la possibilità di essere felice?

Data di uscita: 4 febbraio 2016
Prezzo: 12,00€


 

C’è qualcuno, su questo blog, che ha amato il romanzo “Io prima di te“?
Ho letto la prima pagina e mi sono ritrovata con le stesse sensazioni che avevo leggendo quel romanzo.
Con “La libreria dei desideri” conosciamo Meg, ragazza incinta senza marito ne fidanzato, che può contare solo sull’aiuto di suo fratello Steve, della sua amica Ellie, anche lei incinta, e del marito di Ellie, Jack.
Nel primo capitolo Meg conosce Theo, il fratello di Jack, che è stato in guerra e, oltre a portare le cicatrici sul corpo e nell’anima, non ha più una gamba.
Theo odia essere guardato con pietà, odia la compassione, odia se qualcuno cerca di fare le cose per lui. Meg lo sa e lo tratta esattamente come vuole lui: come una persona normale.
Lei è incinta, lui non ha una gamba. Come possono, questi due individui, essersi utili a vicenda?
In realtà non ci stupirà scoprire che saranno più utili gli aiuti che si danno tra di loro, di quelli degli amici.
Meg e Steve sono gemelli ed entrambi non sono cresciuti con una mamma. Il padre li ha allevati, si è risposato con Nina ma Meg non riesce a creare un rapporto con lei. In realtà si vergogna di dire a chiunque che è incinta, lo tiene nascosto finché la pancia non lascia più dubbi e si rende conto, dopo aver dato la notizia, che lei non ha mai avuto una mamma esemplare affianco e mai l’avrà.
Non significa che non potrà essere una brava mamma per il proprio figlio, però.
E se anche il padre della creatura che porta in grembo non vuole saperne nulla, non significa che le cose andranno per forza male.
Meg ha Theo, lui non scapperà come tutti gli altri uomini della sua vita e, soprattutto, come sua madre.

Voto: 9

Veramente bellissimo!

 

 

Recensione: Il patto – Jodi Picoult

La luna rotolava nel cielo, uno spicchio luminoso nel buio, e lei respirava il profumo della sua pelle. <<Ti amo>> gli disse.
Lui la baciò così lievemente che lei si chiese se lo avesse immaginato. Si tirò indietro lentamente, per guardarlo negli occhi.
Poi, lo sparo.

ciao

Titolo: Il patto (The pact)
Autrice: Jodi Picoult
Casa editrice: Harper Collins Italia
Pagine: 573
Prezzo: 14,90€
Data uscita: 19 gennaio 2016

Trama:

Fino a quella telefonata alle tre del mattino di una giornata di novembre, i Gold e i loro vicini di casa, gli Harte, sono sempre stati inseparabili. Per ben diciotto anni. Non è stata una sorpresa per nessuno, dunque, quando i loro figli adolescenti, Chris ed Emily, da semplici amici sono diventati qualcosa di più.
Ma adesso la diciassettenne Emily è morta uccisa da un colpo di pistola alla testa sparatole da Chris, in un apparente patto suicida lasciando le due famiglie devastate e alla disperata ricerca di risposte su un gesto inimmaginabile, di due figli che forse non conoscevano bene come credevano.
È rimasta una sola pallottola nella pistola che Chris ha preso dall’armadio del padre, una pallottola che secondo la sua versione era destinata a se stesso. Cos’è successo veramente?
Un detective della polizia del luogo nutre più di un dubbio sul patto suicida descritto dal ragazzo e inizia un’indagine che terrà il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.


 

Come al solito, state per leggere la mia recensione totalmente sincera.

Leggere le prime pagine di questo libro è stato veramente stancante, ho dovuto metterci tutta la mia forza di volontà, era un parto naturale senza epidurale.
Ci ho messo un po’ ad ingranare, forse perché ero coinvolta nella lettura di altri romanzi con molta azione, forse non ero totalmente in periodo o forse, ipotesi molto plausibile, non mi prendeva molto lo stile di scrittura.
Fortunatamente, su un libro composto di 573 pagine, solo le prime settanta/ottanta sono state pesanti… poi ho ingranato.
Non ho messo la seconda o la terza… ho messo la quinta!
Questo libro mi ha preso sempre di più, non riuscivo a staccarmi, volevo sapere sapere e sapere.
Di cosa parla questo libro?
Gli Harte e i Gold si ritrovano ad essere vicini di casa, le due signore sono entrambe incinta e questo implicherà, ovviamente, che i figli che nasceranno saranno praticamente coetanei.
Chris ed Emily, infatti, hanno solo cinque mesi di differenza: crescono insieme ed inevitabilmente si fidanzano.
Qual è il problema? Apparentemente nessuno… se non fosse che il libro comincia con un suicidio… o è un omicidio?
Chris viene accusato dell’omicidio di Emily, viene messo in prigione, deve subire un processo.
Qual è la verità? Chris ha ucciso Emily o davvero lei voleva suicidarsi? E Chris, voleva suicidarsi anche lui? Chi gli crederà? Chi gli sarà contro?
Questo libro è così intricato, così pieno di sentimenti e così ben scritto e costruito che ad un certo punto è come se fossi nel pubblico del tribunale, come se stessi assistendo al processo. Sembra quasi che l’accaduto si sia verificato nella tua cittadina e ti senti in dovere di assistere, di leggere le notizie, perché è come se conoscessi tutta la gente coinvolta.
Chris non l’avrebbe mai uccisa.
Emily non si sarebbe mai suicidata.
Chris non si sarebbe mai suicidato.
Emily era incinta.

Se c’è un personaggio con cui non sono stata sempre d’accordo è Melanie, la mamma di Emily.
Nella più totale disperazione, dopo la morte di sua figlia, vuole accusare una persona qualunque per non dover dare la colpa a sua figlia. Non le importa minimamente che la persona in questione sia Chris, che per tutta la vita è stato come un secondo figlio per lei, e non ci pensa due volte quando si tratta di distruggere alcune prove che potrebbero scarcerarlo.
Melanie vuole con tutta se stessa che il colpevole sia Chris e non può pensare neanche per un secondo che non sia così, che sua figlia abbia voluto morire. Non esiste perché nel suo universo Emily era perfetta.
Ma alla fine dei conti, Chris è innocente o è colpevole? Forse non lo sa neanche lui…

Opinioni senza spoiler: Il bacio dell’ombra (L’accademia dei vampiri #3) – Richelle Mead

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Ho parlato del primo capitolo della saga qui –> L’accademia dei vampiri <– (quindi tutto ciò che riguarda trama iniziale e libri che compongono la saga si trova in quell’articolo) e del secondo capitolo qui -> Morsi di ghiaccio. L’accademia dei vampiri #2 <- (articolo rigorosamente privo di spoiler.

Oggi siamo qui per parlare del terzo capitolo di questa saga, Il bacio dell’ombra, che a mio parere è stato leggermente migliore del secondo.
Per me hanno avuto tutti il massimo dei voti, fino ad ora, ma scopriamo insieme le caratteristiche di questo libro, in confronto al secondo.

  1. Il rapporto tra Rose e Lissa:
    nel secondo libro mi ero “lamentata” del fatto che la storia non fosse più concentrata sul legame tra Rose e Lissa (come invece lo era stato nel primo) e che le due amiche riuscissero a stare insieme veramente per poco tempo. In questo libro, invece, halleluja, torna l’importanza del legame tra Lissa e Shadow Kiss Rose e di come esso consumi letteralmente l’una o l’altra ad ogni minimo uso dello Spirito.
    Inoltre vediamo anche le “conseguenze” del ritorno in vita di Rose, che apprendiamo già dal primo libro ma non analizziamo abbastanza fino al terzo.
  2. Scrittura:
    nel secondo libro mi ero “lamentata” (di nuovo) del fatto che a volte la scrittrice era come se si dimenticasse di ciò che aveva già spiegato in precedenza. Se nel secondo libro siamo accolti da un prologo che ci fa il riassunto del libro precedente, questo nel terzo libro non succede ma ci sono comunque le spiegazioni di determinate cose.
    A questo punto penso che l’autrice lo faccia di proposito, tende a rispiegare le cose per qualcuno che magari si approccia per la prima volta alla saga, per non dare loro problemi nel comprendere le situazioni… diciamo che non si comporta come il resto degli autori di saghe fantasy che ti “costringono” a leggere tutti i precedenti.
    Comunque, secondo me, chi non legge i precedenti si perde moltissimo!
  3. Lati positivi generali:
    Finalmente in questo libro, come ho già detto, vediamo le conseguenze reali del legame tra Rose e Lissa, degli sviluppi nel rapporto tra Rose e Dimitri, il motivo della presenza di Adrian (un personaggio che appare nel secondo libro) e cosa significherà per Rose diventare un guardiano e uccidere degli Strigoi.
    La trama è sempre differente, non si ripetono mai gli stessi avvenimenti e al lettore viene da pensare che all’interno dell’Accademia non ci si annoia mai… e infatti io questi libri li sto divorando!
    Ci metto un giorno a finirli e le pagine non sono affatto poche.
    Rose si riconferma la mia protagonista di fantasy preferita fino ad oggi.
  4. Lati negativi generali:
    Anche in questo libro la cara, carissima, Richelle Mead mi ha spezzato il cuore.
    Ora mi chiedo se la donna ci provi gusto… perché io no!
    Come hai potuto fare una cosa simile? DOPO quello che mi hai fatto passare nel due, ti ripeti nel tre e in maniera anche peggiore?
    Ogni libro meno dieci anni di vita.

 

Continuerò la saga? Assolutamente sì.

Un bacione!

Cosa penso del mio Kindle…

(Amazon NON mi da un centesimo per questo mio post, Amazon NON mi ha fornito il Kindle, questo post NON è per pubblicità.)

“Se avessi ascoltato prima Andrea…” (ecco, ora caro amico sarai contento)

Ho ricevuto il Kindle per Natale ed è il modello normale, quello che costa di meno, quindi non ha luci incorporate ne altri optional strani.
Fino a pochissimo tempo fa ero una di quelle che professavano la religione del cartaceo tutta la vita, se sentivo parlare di ebook storcevo il muso e anche se capivo il risparmio e la comodità ero assolutamente fedele all’odore di un libro appena comprato.
Da quando mi è venuto in mente che prendere un Kindle sarebbe stata una svolta per il mio essere blogger (parlo sia in merito a collaborazioni con case editrici che spediscono solo ebook, sia in merito a determinati libri che costano tantissimo in cartaceo e pochissimo in ebook) ho cominciato a cambiare un po’ idea.
Nel momento esatto in cui ho cominciato ad usare il Kindle… ho capito tutti quelli che leggono in ebook!

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Adesso io parlo di Kindle perché ho acquistato questo MA un e-reader vale l’altro, secondo me, quindi se volete comprarne uno scegliete quello che vi pare e piace!

Quello che sto cercando di dirvi è che il mondo degli ebook è un altro universo perché:

  • posso leggere in qualsiasi posizione io voglia (supina, a pancia in giù o stesa di lato) senza che capiti ciò che mi succede coi libri, ovvero non riuscire a vedere determinati punti del libro;
  • posso stare tranquilla e farmi passare l’ansia di rovinare la copertina;
  • leggo molto più velocemente perché il calcolo è fatto in kindlepagine (io le chiamo così) e affianco mi appare la percentuale di pagine che ho già letto, questo mi motiva ad andare avanti senza farmi sentire pressioni (è una cosa psicologica, credo);
  • ultimamente volevo comprare la conclusione di una saga che aspetto di finire da qualcosa tipo due anni e ho notato che il prezzo cartaceo è 12,90€ mentre il prezzo ebook 1,99€;
  • amazon, ibs, gli store online in generale offrono degli ebook ( ne ho già scaricati una sessantina )che hanno un costo pari a 0 euro (a volte sono spin-off, prologhi o epiloghi di saghe, a volte mini racconti o semplicemente libri di self-publishing) e che sono molto validi a livello di trame e contenuti;
  • posso smettere di sfracellarmi gli occhi davanti al computer per leggere gli ebook che mi spediscono autori e case editrici grazie allo schermo opaco;
  • ho tutti i miei libri in un posto solo e posso cambiare da uno all’altro senza perdere il segno e senza, soprattutto, dovermi trasportare in giro per la casa tutti i volumi (sono una che legge tanti libri contemporaneamente e che è nomade nel corso della lettura, alterno posti di tutta la casa a seconda di come mi gira);
  • posso portarmelo in giro senza che la borsa cerchi di staccarmi una spalla;
  • posso segnare tutte le citazioni più belle (cosa che chi mi segue su Facebook sa che faccio abitualmente anche con i cartacei) evidenziandole e poi le ritrovo tutte in un file che si sfoglia come un libro e dal quale posso fare copia e incolla salvandole in altri posti;

Con questo elenco ovviamente non voglio dire che ho smesso di comprare cartaceo, anzi, ma solo che adesso capisco molto di più chi legge in ebook.
Molto presto il mio e-reader sarà pieno di ogni sorta di libro e non vedo l’ora quest’estate di fare il pieno e portare tutto a casa a mare (voi non sapete che testa mi faceva mio padre ogni trasloco quando mi portavo dietro dai 15 ai 20 libri ).

Voto al Kindle? 9.
Perde mezzo punto perché ovviamente non posso leggere al buio ne in zone illuminate solo in parte e un altro mezzo punto perché la scritta Kindle non si vede quando faccio le foto 😦

 

 

Opinioni senza spoiler: Morsi di ghiaccio (L’accademia dei vampiri #2) – Richelle Mead

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Ho parlato del primo capitolo della saga qui –> L’accademia dei vampiri <– quindi tutto ciò che riguarda trama iniziale e libri che compongono la saga si trova in quell’articolo.
Per questo romanzo, invece, non vi metterò la trama e non vi dirò cosa succede nella recensione personale: mi limiterò a parlarvi in linea generale di lati positivi e negativi, emozioni e differenze di scrittura dal primo romanzo.

In parole povere: non voglio fare spoiler!

Dividerò questa recensione in punti:

  1. Il rapporto tra Rose e Lissa:
    nel primo libro Rose e Lissa sono inseparabili, lo dico nella recensione e si evince dalla trama, in questo invece non è propriamente così.
    Non so dirvi se ho apprezzato o no questa cosa perché Lissa è messa un po’ in secondo piano rispetto a Rose. Ok, Rose è la voce narrante e io la adoro perché è la protagonista più simpatica che io abbia mai conosciuto, ma anche Lissa ha i suoi lati interessanti. Spero che nel terzo siano di nuovo sottolineati a dovere.
  2. Scrittura:
    A volte, devo dire, Richelle Mead sembrava scordarsi delle sue stesse parole.
    Vi faccio un esempio per farvi capire meglio.
    Capitava che Rose, al posto della scrittrice, dovesse spiegare a noi lettori qual è la gerarchia Moroi, Dhampir e Strigoi e come funziona tra loro. Questa cosa la scopriamo già nel primo libro ma l’autrice sente il bisogno di rispiegare e lo fa esattamente come nel primo libro. Come se non bastasse fa una specie di riassunto del libro precedente e non solo nel prologo: a volte mentre parla di personaggi che abbiamo conosciuto nel primo libro si comporta come se, per noi, fosse la prima volta in cui li vediamo.
    Non so se è stata una cosa volontaria ma è come se l’autrice avesse voluto rendere questo libro adatto ad essere letto senza il precedente… non ha l’impostazione di molte saghe che ho letto in passato che necessitano dei precedenti e dei successivi.
  3. Lati positivi generali:
    In questo libro cambiano le ambientazioni, cambiano le relazioni tra i personaggi che abbiamo conosciuto nel primo libro (chi si odia si ama e viceversa) e ne conosciamo di nuovi. Ci sono risvolti amorosi interessanti per Rose tra le vecchie e nuove conoscenze ed anche dal punto di vista personale, con alcuni parenti.
    In più Rose finalmente farà un passo importante che tutti noi aspettavamo dal primo libro… ma non sarà così semplice infatti…
  4. Lati negativi generali:
    Richelle Mead mi ha spezzato il cuore.
    Non dirò altro ma le mie lacrime hanno parlato per me.

 

Continuerò la saga? Assolutamente sì!
E dovreste farlo tutti.
Un bacio :*

Una novità BOOKME ed una novità DEAGOSTINI

Per iniziare in bellezza le collaborazioni 2016 ho ricevuto due ebook e ve li faccio vedere con questo post.

Le recensioni ci saranno a breve quindi stay tuned!

1) La bambina numero otto di Kim van Alkemade (Bookme)
Siamo a New York, anni ’50. Rachel è un’infermiera con una vita solitaria, è cresciuta in un orfanotrofio e ha vissuto situazioni davvero al limite da cui è riuscita a scappare per miracolo. Ora in ospedale, tra i suoi pazienti, si ritrova Mildred Solomon, una persona che scoprirà avere un legame con quel passato che lei ha cercato di cancellare. La protagonista dovrà affrontare questo scoglio, che si rivelerà essere molto più doloroso del previsto. Perdonare o vendicarsi? Rachel dovrà capire che non è più la ‘bambina numero otto’ e impadronirsi del proprio destino.

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2) Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario di Michelle Cuevas (DeA)

Uscita: 19 gennaio 2016

Per adulti e per piccini, questa è la storia vera di un amico immaginario. Un racconto che ha l’incanto delle cose fragili e preziose; una storia che ci apre gli occhi su ciò che molto spesso resta invisibile agli sguardi frettolosi e che ci regala una nuova prospettiva sui piccoli, sorprendenti risvolti della vita di tutti i giorni. Il libro è stato segnalato come miglior romanzo per ragazzi dalla rivista TIME. E’ una lettura che consiglio a tutti.

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