Recensione: Ragazze che scompaiono – Lauren Oliver

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Trama:

Dara e Nick erano inseparabili prima che un terribile incidente lasciasse il bellissimo viso di Dara sfigurato, allontanando irrimediabilmente le due sorelle. Quando Dara scompare il giorno del suo compleanno, Nick pensa che la sorella si stia prendendo gioco di tutti per vendicarsi di un destino insostenibile e crudele. Ma quando anche un’altra bambina di soli nove anni, Madeline Snow, svanisce nel nulla, Nick si convince sempre di più che le due sparizioni siano collegate; e quanto più Nick scopre della sua enigmatica sorella e della doppia vita che conduceva prima dell’incidente, meno è sicura di voler conoscere la verità. Tuttavia oramai la posta in gioco si fa sempre più alta, mentre gli eventi la spingono verso un passato perduto e un futuro impossibile, animati dalla volontà di svelare il legame apparentemente insondabile tra le due ragazze che scompaiono. In questo romanzo acuto e coinvolgente Lauren Oliver crea un mondo di intrighi, perdite e sospetti mentre due sorelle cercano di trovare il doppio filo che lega indissolubilmente le loro stesse vite.


 

Autrice:

Lauren Oliver è l’autrice del romanzo E finalmente ti dirò addio e della trilogia Delirium: DeliriumChaos e Requiem, romanzi tradotti in più di trenta lingue e divenuti bestseller internazionali e del New York Times. Lauren Oliver è anche autrice di due romanzi per lettori interme di, The Spindlers e Liesl & Po, candidato nel 2012 agli E. B. White Read-Aloud Award. Dal penultimo libro di Lauren Oliver, Panic – pubblicato in America nel 2014 e in pubblicazione in Italia da Safarà Editore per settembre 2015 – verrà prodotto un film dagli Universal Studios. Laureata all’Università di Chicago e al programma NYU’s MFA. Lauren Oliver è anche la co-fondatrice della società Paper Lantern Lit. Il suo ultimo libro, Vanishing Girls, esce per la HarperCollins il 10 marzo 2015 e in Italia per Safarà Editore a maggio 2015, ed è uno dei libri più attesi della stagione. Verrà presentato in un tour per tutti gli USA.


 

Classificano questo libro come un thriller, sì… ma psicologico!
Così psicologico che per un certo periodo non ti rendi nemmeno conto che c’è qualcosa che non va.
Nick e Dara sono due sorelle, hanno circa un anno di differenza, e si vogliono un bene immenso. Sin da piccoline sono sempre state insieme: Nick, Dara e il loro amico Parker.
Ma dietro questa apparente perfezione, si nasconde altro.
Tra due sorelle così sono normali e comprensibili i sentimenti di gelosia e competizione… ma fino a quando questa cosa va bene?
Quando Dara conquista Parker, per esempio, che è sempre stato il migliore amico di Nick, è amore o solo voglia di dimostrare di essere migliore?

Un incidente d’auto, all’inizio della storia, separa le due sorelle. Non si parlano più, si odiano.
Oh, aspettate. Forse non è proprio questa la verità!

Il problema di fare la recensione di un libro così, pieno di misteri e colpi di scena, è il rischio di fare spoiler.
Sto cercando con tutta me stessa di non farlo… perciò credetemi sulla parola quando vi dico che questo libro vale.

Della mia precedente recensione di Lauren Oliver, del libro Panic, confermo il bellissimo stile di scrittura, la creazione di una storia scorrevole e la non-voglia di staccarsi dalle pagine.

Brava Lauren, mi stai convincendo a leggere la tua trilogia di Delirium ❤

Voto: 9-

Recensione: Io e te all’alba – Sanne Munk Jensen, Glenn Ringtved

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Titolo: Io e te all’alba
Autori: Sanne Munk Jensen, Glenn Ringtved
Casa editrice: Piemme
Pagine: 324
Prezzo: 17,00€ cartonato / 7,99€ ebook

Trama:

Louise vive ad Aalborg, in Danimarca. Ha diciassette anni, va al liceo. I suoi genitori sono brave persone. Una sera conosce Liam, un ragazzo poco più grande di lei, e i due si innamorano perdutamente. Trovano un minuscolo appartamento ai margini della città e si amano, fra sesso e droga, senza limiti. Liam ha tanti sogni, ma una pessima idea su come realizzarli. Comincia a lavorare per Johannes, uno spacciatore, un pesce grosso. All’inizio va a gonfie vele, ma poi la situazione precipita, trascinandosi dietro tutto e tutti. È inutile chiedersi perché Louise non sia scappata quando ancora poteva farlo. Non l’ha fatto e basta. Questa storia racconta il perché.


 

Vi faccio, per la prima volta in vita mia, un piccolo spoiler: Louise e Liam sono morti.
Perché ve lo sto dicendo? Perché, in realtà, è una cosa che scoprite già dal primo capitolo.
La narratrice di questo libro è Louise, ragazza morta, che vede tutti mentre nessuno vede lei e racconta la sua storia dall’incontro con Liam fino alla loro morte.

Vorrei poter spostare la mano. Vorrei tanto lasciarla scivolare in quella di Liam come una volta, e dire a mamma di non piangere più. Vorrei ripeterle tutto quello che mi ha detto Liam a casa, prima che uscissimo per andare al ponte. Vorrei descrivere l’alba mentre eravamo lassù, che l’ha fatto quasi diventare bello. E giusto. Vorrei far capire a lei e a papà il perché. Raccontare la storia vera. E vorrei che Liam mi abbracciasse. Evidentemente, però, questa è una delle cose che non si possono fare da morti.
Forse da questa citazione riuscirete già a capire quanto questo libro sia scritto bene.
Ogni singola frase è un colpo al cuore. Questa storia ti entra dentro e non se ne va facilmente.
Mi servirà una cura di libri leggeri, dopo “Io e te all’alba”.
Chi mi segue sa che amo la scrittura di Valentina D’Urbano perché parla di persone brutte esteticamente e caratterialmente. Parla degli errori dell’essere umano.
Questo libro fa la stessa cosa: parla di quanto tutti, nessun personaggio escluso, siano stati stupidi.
Non è una storia come le altre: Loui e Liam sono innamorati ed hanno dei sogni… solo che Liam trova il modo più sbagliato del mondo per realizzarli.
E quando le cose per loro si mettono male non potranno contare su nessuno, solo su loro stessi.
E quando saranno sicuri che nemmeno così, nascondendosi, potranno salvarsi, inevitabilmente, si butteranno in un mare di acqua e moriranno così: ammanettati tra di loro per non perdersi tra le correnti, sempre insieme come da quando si sono conosciuti.
Hanno trovato la soluzione peggiore per i loro problemi, come avevano trovato quella peggiore per realizzare i propri sogni.
Errare è umano, ma qui sbagliano davvero troppo.
Sbagliano Loui e Cille quando prendono quell’autobus che le porterà ad incontrare Liam e Jeppe; sbagliano Liam e Jeppe quando decidono di spacciare; sbagliano i genitori di Louise quando invece di restare vicini, si allontanano; sbaglia il padre di Liam quando si ubriaca senza sosta.
Sbagliano tutti, perché sbagliare è umano. Sbagliano, ma forse no. Ogni decisione è una via che si intraprende: la vita è una rete fitta creata da decisioni e non si può mai tornare indietro.
Lo amo da qui fino alla fine del mondo. Anche quando è un idiota o quando è arrabbiato con me. Lo amo tantissimo e vorrei solo che lui ricambiasse il mio amore. È l’unica cosa a cui riesco a pensare e mi odio, perché sono fatta così.
Voto: 9

Recensione: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine – Riggs Ransom

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Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d’altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l’oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che – protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo – si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?

Questo libro ha un seguitoHollow City. Il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine.


 

Se dovessi scegliere la cosa che più mi ha colpita del libro, sarebbe l’accostamento tra storia e fotografie.

Iniziamo il libro e conosciamo il nonno di Jacob, narratore di storie che ha conosciuto mentre era in un orfanotrofio, durante la seconda guerra mondiale.
Jacob crede a tutto ciò che racconta suo nonno, finché un giorno non viene umiliato a scuola.
Quando comincia a pensare che tutto ciò che gli è stato raccontato sia inventato, comincia a considerare favole quelle del nonno… fino a quando quest’ultimo non viene brutalmente ucciso e Jacob, vicino al luogo del delitto, vede un mostro.

Cominciano gli incubi del ragazzo, le sedute di psicoanalisi: nessuno vuole credere a ciò che Jacob ha visto.

Qual è l’unica soluzione agli incubi di Jacob? Recarsi sull’isola sulla quale si trova l’orfanotrofio, trovare la direttrice (che ha spedito una lettera al nonno quindici anni prima) e sperare che sia ancora viva. La soluzione è scoprire se tutte le foto dei Bambini Speciali – quelle che il nonno mostrava a Jacob da piccolo per dimostrare la verità nelle sue storie –  siano o no fotomontaggi.

Siete pronti a conoscere i Bambini Speciali? Ma, dopo tutto il tempo passato, saranno ancora dei bambini? Saranno ancora vivi?

Una storia ben costruita che la critica paragona ad Harry Potter e X-Men, personaggi fantastici nelle azioni ma realistici nei sentimenti.

Voto: 8 e mezzo.

 

Recensione: Una presenza in quella casa – Paige McKenzie

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Tutto comincia nel 2010, quando una sedicenne simpatica e carina posta su YouTube un brevissimo filmato: “Ragazzi, so che vi sembrerà strano” e confessa il sospetto che la casa in cui si è appena trasferita con la madre sia infestata dai fantasmi. La madre non le crede e lei decide di documentare il fenomeno scattando foto. Nel giro di pochi anni la serie di brevi filmati che la vedono protagonista diventa uno straordinario successo, con 130 milioni di visualizzazioni e oltre 313.000 follower su Instagram, Twitter, Facebook e YouTube. Il romanzo dona profondità al racconto che ha stregato così tanti seguaci. Sunshine, questo il soprannome della ragazza, percepisce la risata di una bambina, nota oggetti spostati in casa e arriva a convincersi che in passato una bambina di sette anni sia stata affogata nel bagno del piano di sopra. Kat, la madre adottiva con cui Sunshine ha sempre avuto un rapporto molto aperto e affettuoso, insiste nel dire che è tutto frutto di immaginazione e comincia a comportarsi in modo sempre più incomprensibile, inquietante. C’è solo una persona che le dà credito: Nolan, un compagno di liceo che condivide la sua passione per la fotografa ed è disposto ad affiancarla per studiare i vecchi casi di cronaca nel tentativo di capire cosa stia davvero succedendo. La tensione sale inarrestabile e Sunshine capirà che sua madre è in pericolo e ciò che credeva di sapere del proprio passato è tutto da riscrivere.


 

Comincio la mia recensione chiarendo che io non ho MAI visto la serie su Youtube, ho letto il libro senza avere dei precedenti.
Capirete tutto comunque!
Il libro non è collegato alla serie, anzi penso proprio che sia una trascrizione di ciò che succede lì.
Quando ho comprato “Una presenza in quella casa” l’ho fatto con l’idea che avrei poi potuto prestarlo a mia madre, amante di Thriller ed Horror, ma ad oggi mi rendo conto che non è poi così spaventoso e misterioso.
In realtà io lo colloco più nei fantasy.
Questa è la storia di Sunshine, una ragazza che si trasferisce in una nuova casa e comincia ad avvertire la presenza di fantasmi. Solo lei può interagire con loro. Come si spiega?
Inizia così la scoperta di Sunshine, un viaggio nell’analisi delle sue abitudini e di ciò che è lei veramente.
Solo Nolan, un compagno di liceo, crede ai suoi apparenti deliri. La sua migliore amica pensa che lei stia diventando pazza e sua madre crede che voglia tornare alla sua vecchia vita, ritornando in Texas.
Oltre a queste tre persone, Sunshine non può parlare con nessuno di ciò che le succede… perché non ha altri amici.
In certi punti, se si fosse davvero sviluppato come un romanzo horror, ci sarebbe stato da farsela nei pantaloni ma purtroppo non è proprio così.
Sunshine accetta gli spiriti come se non ci fosse assolutamente da aver paura, ci gioca a scacchi e a Monopoly… cose di tutti i giorni, insomma!
Solo io sarei scappata a gambe levate?!?
Ci vedo, dunque, un po’ di quella superficialità che caratterizza i libri indirizzati ad un pubblico giovane. E’ una storia di fantasmi per adolescenti e non dobbiamo aspettarci nulla di più.

A parte questi dettagli sul contenuto, lo stile di scrittura è abbastanza scorrevole. Non è ripetitivo e i dettagli sono solo quelli necessari a capire dove ci troviamo.

Il libro in questione è l’inizio di una trilogia. Penso che darò una possibilità al secondo per vedere come continua la storia.

Il mio voto è 8.

 

Recensione: A time for dancing – Davida Wills Hurwin

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Trama:

Sam e Jules sono amiche da sempre e l’estate prima dell’ultimo anno del liceo discutono il proprio futuro, sognano di andare all’università o di scegliere il duro cammino per diventare ballerine professioniste. Comunque sia, sono pronte a vivere questa esperienza insieme, condividendo trionfi e lacrime. Non sono pronte però al destino che è già dietro l’angolo: Jules scopre di avere un tumore.

Inizia così un nuovo capitolo della loro esistenza che le costringe a scoprire nuove cose di sé e dell’altra, che rischia di farle perdere ma finisce per confermare la forza della loro amicizia. La vita può essere durissima e imprevedibile ma anche meravigliosa: esistono un tempo per amare, un tempo per vivere e un tempo per ballare.


 

Avete visto il film “A time for dancing“? Se sì, avete pianto?
Se lo avete visto e pensate di aver già versato abbastanza lacrime… vi state solo illudendo.

Questo libro spezza la tua anima, ti mette davanti al cancro e ti fa capire, pagina dopo pagina, che non c’è nulla che tu possa fare: lui vincerà.
Jules è una ragazza coraggiosa, si sottopone alla chemio, smette di ballare e il tempo passa senza che lei se ne renda conto. Un battito di ciglia e l’estate finisce, un altro battito ed arriva Natale, ancora un altro e non c’è niente che si possa fare per tornare indietro.

Julie sente, improvvisamente, dei dolori fortissimi alla gamba e comincia a recarsi a delle visite mediche. Rimarrete stupiti, ma forse no, dalla leggerezza con cui i dottori trattano il suo caso. Qualcuno ritiene che si tratti di problemi psicologici. La verità è che molto spesso, nella vita normale, ci sono dei medici che non sono in grado di dare una diagnosi e attribuiscono tutto al cervello… MA JULES HA IL CANCRO!

La migliore amica di questa ragazzina coraggiosa, Sam, le è sempre accanto. Ho letto questo libro contemporaneamente ad una mia amica e mi è stato detto che le somiglio molto. Effettivamente era una cosa che avevo notato anche io: Sam è testarda, strafottente nei confronti dei genitori, è un po’ sboccata e non da mai soddisfazione a nessuno.
Jules è l’Unica e Sola di Sam, Sam è la metà di Jules.
Due ballerine che non esistono, così come sono, l’una senza l’altra.

Una storia sull’amicizia, sui tumori, sulla danza, sulla forza che viene fuori quando ne abbiamo bisogno.

Potrei scrivere milioni di parole per descrivere questo libro e, comunque, non ci riuscirei. Non si può rendere giustizia ad una storia che ti spezza il cuore in questo modo…

Piangerete come fontane.

Voto: 10.

P.S. Vi lascio un video spoiler (se non avete visto il film/letto il libro, non guardatelo ) del film “A time for dancing” che mi fa venire i brividi ogni volta che lo guardo.

Da oggi in libreria: Infinito+1 – Amy Harmon

Prima di cominciare a parlare della trama del libro e delle sensazioni che mi ha lasciato, ci terrei ad aprire e chiudere una piccola parentesi: quanto è bella questa copertina?
Una tenerezza assurda!

Cominciamo…
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Titolo: Infinito+1
Autrice: Amy Harmon
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: 12,00€
Pagine: 352

Trama:

Dall’autrice dei bestseller I cento colori del blu e Sei il mio sole anche di notte

Bonnie Rae Shelby è una superstar. È ricca, bellissima e famosa. E desidera morire. Finn Clyde è un signor nessuno. È brillante e cinico. Ma è completamente a pezzi. E tutto ciò che vuole è la possibilità di vivere ancora. Finn ha un passato con cui confrontarsi, Bonnie un futuro che non vuole affrontare. Un ragazzo, una ragazza, una strana serie di circostanze impreviste e una scelta: voltarsi dall’altra parte e ignorare ogni cosa o tendere la mano e rischiare tutto. Così, mentre il ticchettio di un orologio scandisce il tempo della scelta, inizia la loro avventura, un viaggio che cambierà per sempre le loro vite.
Infinito + 1
è un romanzo romantico e struggente sulle infinite possibilità dell’amore, l’ultimo della ormai consacrata e amatissima autrice Amy Harmon.


 

Leggendo questa trama non potete dare totalmente giustizia al libro: dietro c’è molto di più.
Bonnie vuole morire, sta per suicidarsi, arriva addirittura a lanciarsi da un ponte ma Finn Clyde, ragazzo sconosciuto di passaggio, la salva.
Che Finn sia preoccupato per lei è evidente, ma ciò che succede dopo non è minimamente prevedibile.
I due ragazzi sono Bonnie e Clyde, costantemente in fuga… ma non sono due criminali.

«Noi siamo Bonnie e Clyde! Ricercati e non desiderati. Ingabbiati e intrappolati. Siamo persi e siamo soli. Siamo un disastro inestricabile e infinito. Siamo uno sparo nel buio. Siamo due persone che non hanno un posto al mondo, e nessun altro al mondo, eppure all’improvviso a me sembra che questo basti! E mi dispiace se a te non basta».

I giornali cominciano a speculare sulla loro storia, tentativi di rapimento, rapine, aggressioni e tentati omicidi saranno affibbiati a questa coppia. Ma cosa hanno fatto, realmente, di male?
Lei è una superstar, è una cantante che ha appena finito il suo tour. Ha perso la sua gemella, morta per leucemia, da poco tempo e non riesce a darsi pace. Sua nonna le ha nascosto la morte di sua sorella per fare in modo che lei non andasse al funerale, che non si perdesse il tour. Bonnie non può perdonarsi di essere stata così cieca e non può assolutamente pensare, neanche per un attimo, di continuare a stare vicino a sua nonna.
Clyde è bravo con i numeri e fissato con la matematica. Ha passato un po’ di anni in prigione, per colpa del fratello gemello ormai morto, e adesso vuole solo provare a ricominciare.
Due gemelli morti, due gemelli vivi: due metà che si incontrano.
Ma, queste metà, riusciranno a fare un intero?

Con questo libro incontriamo una ragazza e un ragazzo che sono, nei loro modi differenti, completamente tormentati. Se una ragazza arriva a decidere di rinunciare alla propria vita, ci sono dei motivi molto seri, non credete? Se un ragazzo finisce in prigione a causa di suo fratello, pur non avendo fatto nulla, subisce un duro colpo a livello psicologico.

Esiste un punto, un momento nel tempo, in cui tutte le strade, tranne una, sono chiuse. E c’è una sola direzione in cui è possibile procedere.

Che cosa ricaveremo da questa strana coppia?
Sicuramente tanta tenerezza, tanto dolore e commozione.
Amy Harmon scrive benissimo e la storia non è per niente banale.

Voto: 8 e mezzo.

 

 

Opinioni senza spoiler: Promessa di sangue (L’accademia dei vampiri #4) – Richelle Mead

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Ho parlato del primo capitolo della saga qui –> L’accademia dei vampiri <– (quindi tutto ciò che riguarda trama iniziale e libri che compongono la saga si trova in quell’articolo), del secondo capitolo qui -> Morsi di ghiaccio. L’accademia dei vampiri #2 <- , del terzo capitolo qui -> Il bacio dell’ombra. L’accademia dei vampiri #3 <- (articoli rigorosamente privi di spoiler).

Oggi parleremo del quarto capitolo della saga, Promessa di sangue, bellissimo come i precedenti.
La cosa più bella di questa saga è che man mano che si va avanti con i libri non si ricade mai in un senso di ripetizione, non succede mai nulla di uguale ai libri precedenti, cambiano le ambientazioni e i rapporti tra i personaggi. Ci sono nuove comparse, buone e cattive, e quelle di sempre non smettono di sorprenderci.
Anche questo libro, come i precedenti, per me merita il massimo dei voti… analizziamone insieme i soliti aspetti.

  1. Il rapporto tra Rose e Lissa:
    Nel primo libro erano molto legate, nel secondo leggermente distanti, nel terzo di nuovo legate e in questo quarto libro non si trovano nello stesso posto.
    Il legame di Rose e Lissa, quello mentale, è a senso unico. Ne ho parlato nella recensione del primo libro, quindi non sto spoilerando nulla che voi già non sappiate. Quello che ho scritto prima significa che Rose può vedere cosa succede a Lissa, ma Lissa non sente parlare di Rose per tutta la durata del libro. Questo le allontanerà, forse? In un certo senso, verso gli inizi, sì… Ma il loro legame è più forte di tutto.
    Mi lamento quando non viene accentuato perché la loro amicizia è credo una delle più belle di cui abbia mai letto, sono legate così nel profondo da dover essere sempre sincere l’una con l’altra e, cosa molto importante, si vogliono bene. E’ un’amicizia vera che non butteranno mai da una finestra.
  2. Scrittura:
    L’autrice in questo libro si ricorda, fortunatamente, che stiamo leggendo una saga e che è quindi MOLTO IMPROBABILE che qualcuno di noi non abbia letto i primi tre libri… prima del quarto. Certo, qualcuno che esce fuori dalle righe c’è sempre, ma per chi segue l’ordine naturale delle cose, il fatto che ogni volta spiegasse le cose per noi ovvie, era fastidioso.
    In questo libro assistiamo ad un piccolo prologo riassuntivo, ma poi finalmente la smette di spiegarci ogni volta l’ordine sociale moroi-dhampir-strigoi e possiamo tirare un sospiro di sollievo.
    Per quando riguarda lo sviluppo della trama, Richelle è bravissima a scrivere, non annoia mai e ha creato dei personaggi che sono ormai parte di me.
  3. Lati positivi generali:
    Che cos’è davvero lo “spirito” (anche di questo parlo nella prima recensione)? Come agisce? Perché agisce? Come possiamo usarlo a nostro vantaggio?
    I libri dell’accademia dei vampiri hanno questo “elemento” come base, tutto parte da lì, ma perché? In questo libro possiamo approcciarci ancora di più all’utilizzo della magia da parte dei moroi, conosciamo qualcuno che non lo usa propriamente a fin di bene… e qualcun’altro che invece riesce a fare cose straordinarie.
    Non siamo più così confusi!!! Ci stiamo avvicinando alla verità.
    Come sempre il mio personaggio maschile preferito, che non è il personaggio maschile principale (lo so che vi stupirò), è fantastico… Non posso fare a meno di amarlo con tutta me stessa. Rose, la mia amata Rose, mi fa sempre ridere e penso che un giorno o l’altro all’Accademia arriverà per lei una proposta di matrimonio da parte mia.
    Accetta Rose Hathaway!!!
  4. Lati negativi generali:
    Nel secondo libro Richelle Mead mi aveva spezzato il cuore.
    Nel terzo libro Richelle Mead aveva preso i pezzi del mio cuore spezzato e li aveva calpestati.
    In questo quarto libro finalmente le cose si sono un po’ calmate… ma mi chiedo… non sarà solo la quiete prima della tempesta vero? So dove abiti! (Non è vero, non lo so, ma con Google a giorno d’oggi si fanno miracoli!)
    Per il resto l’unico lato negativo che ho trovato è stato il comportamento di Christian, fidanzato di Lissa, che non le è stato vicino in un momento di bisogno. Quando leggerete i libri capirete perché.

Continuerò la saga? Certamente!
Un bacione e al prossimo appuntamento con L’accademia dei vampiri ❤

Recensione: La libreria dei sogni che si avverano – Christel Noir

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Una piccola libreria di Montmartre
La magia di un incontro
La possibilità di un amore

Una piccola libreria a Montmartre. Marie, la proprietaria, condivide la giornata con i clienti abituali, fra cui una giovane ribelle e un signore anziano appassionato di letteratura. Il suo incontro con Josh, sceneggiatore in cerca di ispirazione, potrebbe sfociare in una storia d’amore, ma Marie è persona timida, timorosa di lasciarsi andare. Contemporaneamente, nella vita di Marie, fa la sua comparsa un confidente molto particolare: un angelo custode, o forse solo una proiezione della mente… che però tutte le sere la aspetta ai piedi del letto pronto ad ascoltare le sue confidenze e a far luce sui suoi ricordi. Marie non sa se chiamare la polizia, consultare uno psichiatra o, più semplicemente, lasciarsi guidare da questa presenza che forse la aiuterà a trovare la strada per la felicità, ad aprire la porta dei sogni, quelli che ci portiamo dentro e che a volte dimentichiamo, per riuscire a riprendersi la rassicurante, calda, intensa libertà dell’anima.

Titolo: La libreria dei sogni che si avverano
Autore: Christel Noir
Casa Editrice: Corbaccio
Prezzo: 16,90€
Pagine: 288


La storia di Marie, proprietaria di una libreria francese, di Noemie, ragazza diciassettenne con problemi in casa, di Emile, vecchietto che non parla mai, di Josh, vedovo con la paura di ricominciare, e di Éloïse, angelo custode di Marie.
I primi capitoli ci presentano tutti i personaggi e i loro problemi, i loro limiti, i perché delle loro paure. Man mano che si va avanti nella lettura scopriamo tutte le loro stranezze, tipiche a volte della scrittura dei francesi, che ci sembrano strambe e ci fanno affezionare ancora di più ai personaggi. A volte le “stranezze”, ripeto il termine, ci aiutano a sentirci più a casa.
Leggendo questo libro prendiamo per mano i personaggi e li accompagniamo in un percorso di crescita personale, li vediamo cambiare.
Marie, grazie al suo angelo custode, dovrà scoprire davvero cos’è la felicità, cos’è la libertà, cosa sono i sogni.
La libreria che porta avanti era di suo nonno, le piace davvero stare lì o lo fa solo perché, perdendo quel luogo, perderebbe anche le ultime schegge di una persona che ha amato e che non c’è più?
Josh dovrà domandarsi se è giusto continuare a vivere con la paura di andare avanti per fare del male a sua moglie, ormai morta, o se può concedersi di andare avanti. Verrà spronato dai suoi amici, dalle donne che conoscerà, e soprattutto dal ricordo intenso di una donna, Marie, che gli ha fatto mettere in discussione tutte le sue certezze.
Noemie odia la sua casa, il fatto che i suoi genitori litighino sempre, e si accaparrata il titolo di sorella adottiva di Marie. Abitano nello stesso palazzo, si confidano, hanno due età completamente differenti ma riescono comunque a volersi bene.
Emile è un vecchio amico del nonno di Marie, passa il tempo a leggere in libreria e non spiaccica mai parola. Se gli si chiede “Perché non parli?” risponde “Perché non ce n’è bisogno”.
Una storia piena di ogni tipo di sentimenti, coinvolgente, che ti avvolge in un abbraccio stretto e non ti lascia andare per un po’.

Voto: 8 e mezzo.

Da oggi in libreria: Ho voglia di innamorarmi – Cassandra Rocca

Newton Compton Editori mi ha permesso di leggere in anteprima questo libro che mi è piaciuto tantissimo ed esce oggi in libreria… scopriamolo insieme.

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Titolo: Ho voglia di innamorarmi
Autrice:
Cassandra Rocca
Pagine:
320
Casa editrice:
Newton Compton Editori
Prezzo:
9,90€

Trama:

Da quando ha lasciato casa e famiglia per trasferirsi a Los Angeles, Heaven Taylor ha un solo desiderio: trovare la propria strada e sentirsi una donna e soprattutto una giornalista realizzata. Ma la concorrenza è agguerrita e non è facile tenersi il posto neppure in un giornale di gossip. Per riuscirci dovrà ottenere lo scoop del momento: la top model più paparazzata insieme al suo amante misterioso. Decisa a farcela, Heaven si mette sulle tracce dei due a bordo di uno yacht, incurante delle nefaste previsioni del tempo che annunciano una terribile tempesta in arrivo proprio da quelle parti. Dopo varie peripezie, e proprio mentre sembra aver ottenuto le foto tanto agognate, il fortunale si abbatte sulla costa e la povera Heaven cade nell’oceano, vanificando i suoi sogni di gloria e trovandosi a rischio di vita. A salvarla da annegamento certo è David Cooper, che sopraggiunge su una barca bianca come un principe sul suo baldo destriero. Peccato che, nonostante la bellezza statuaria, David non sia propriamente un principe, e forse l’unica persona al mondo che Heaven sperava di non incontrare mai più…

Dall’autrice della trilogia bestseller Tutta colpa di New York
Un romanzo romantico sull’amore che nasce dove meno te lo aspetti.


 

Ultimamente incontro veramente pochi romanzi sull’amore che si rivelano validi, coinvolgenti e innovativi (nei limiti del possibile per una storia d’amore), questo libro lo è stato!

Mi ha riportato alle sensazioni che ho avuto quando ho letto “Quanto ti ho odiato” di Kody Keplinger, il sorriso sulle labbra e una pace e spensieratezza interiore.
È una di quelle storie che leggi per immergerti in qualcosa che ti fa sognare, per conoscere personaggi di cui non ti dimentichi facilmente e per immaginare di essere la protagonista.

Ciò che succede lo avete letto nella trama, ma approfondiamo insieme qualche punto:

  • Cosa implica essere parte di una famiglia difficile?
    Repressione, per Heaven. È figlia di un pastore che l’ha cresciuta come una suora, non le permette di uscire di casa e le ha inculcato i valori così in fondo che lei non riesce a ribellarsi. Heaven cercherà di capire (e di far capire a suo padre) che una ragazza può essere definita “per bene” anche uscendo il sabato sera a fare una passeggiata con gli amici.
  • È importante solo l’involucro o anche il contenuto?
    Quando Heaven, protagonista femminile, incontra David, protagonista maschile, non si lascia abbindolare dal suo fascino…anzi, lo tiene lontano. Lei mette subito in chiaro che se non c’è contenuto in lui, non ci può essere speranza neanche di bere un cocktail insieme. Ho approvato totalmente questa cosa perché io sono uguale! Lontano da me le persone che non sanno affrontare un discorso serio, grazie.
  • È giusto fare di tutta l’erba un fascio?
    David è stato mollato sull’altare e ha condannato, da allora, ogni storia seria. Pensa di dover punire le ragazze “infedeli” in qualche modo, perché una di loro ha ferito lui.
    Inizialmente vedrà Heaven come una di loro e anche successivamente, dopo averla conosciuta, non riuscirà a togliersi dalla mente questo “pallino”. Ma è giusto fare di tutta l’erba un fascio? Condannare il genere femminile, in questo caso, perché una donna ti ha ferito?
  • Va bene tutto, purché sia un lavoro?
    Heaven fa un lavoro che la disgusta, la paparazza. È costretta a seguire personaggi famosi per scattare loro foto comprettenti. Cercherà di capire, nel corso del romanzo, se va bene tutto purché generi denaro per pagare l’affitto o se, a volte, bisogna non accontentarsi.
  • Come fa la gente ad apprezzarci, se non ci apprezziamo prima noi stessi?
    A Heaven sembra star bene la sua “invisibilità”, si comporta come se avesse paura di essere notata da qualcuno. Complici i rimproveri del padre ed il modo in cui è cresciuta, solo dopo aver incontrato David capirà di dover fare qualche cambiamento nel suo modo di pensare.

 

Questo libro è stato veramente sorprendente per me, l’ho finito in un giorno (e da qua si capisce davvero tutto 🙂 ) e mi sento di fare i complimenti all’autrice per non aver costruito qualcosa di banale.

«Potresti anche essere il procinto di vincere il Pulitzer, ma non cambierebbe niente: finché non capirai che sei già speciale, per il semplice fatto che non esiste nessun’altra persona al mondo che sia uguale a te, non sarai mai soddisfatta», disse David, con un sorriso dolce. «Pensaci. Al di là di una banale omonimia, di Heaven Taylor ce n’è una sola ed è piena di sfumature. E se per qualcuno potrebbe essere solo un puntino nel mondo, per qualcun altro potrebbe essere tutto. Ma prima devi convincerti del tuo valore, o nessuno se ne accorgerà».
Voto: 9 ❤