Buongiorno a tutti!
Oggi vi propongo la recensione di un titolo in uscita il 23/06/2016 per Newton Compton Editori: “La figlia perfetta” di Amanda Prowse.
Trama
Molto tempo fa Jacks Morgan aveva dei sogni. Voleva un lavoro importante che le permettesse di viaggiare per il mondo. Desiderava una grande casa, un portico dove trascorrere lunghe notti osservando il cielo stellato con un uomo che la rendesse felice. Ma la vita aveva altri piani per lei. E così, prima è arrivata Martha e poi Jonty che adesso, una in piena adolescenza e l’altro di appena otto anni, non sono proprio facili da gestire. Poi sua madre si è ammalata di Alzheimer e si è trasferita da loro. Ora i soldi sembrano non bastare mai e tutto sta lentamente implodendo. Jacks ha abbandonato i suoi sogni per prendersi cura della famiglia. Forse però se riuscirà a garantire a sua figlia un futuro brillante, ogni sacrificio avrà un senso… Ma sarà veramente così?
Recensione
Questo libro si sviluppa su due piani: quello del presente e quello del passato. In entrambi i piani troviamo la protagonista, Jacks, e la sua vita.
Nel presente Jacks è una donna di trentasei anni con una figlia quasi maggiorenne, un figlio di otto anni, un marito che la ama ed una madre con la demenza che suona sempre una campanella quando ha bisogno di qualcosa.
Nel passato Jacks era una ragazza piena di sogni che ha dovuto mettere da parte.
Continuamente, nel presente di Jacks, assistiamo alla sua totale insoddisfazione. Nonostante tutte le persone che la circondano cerchino di renderla felice, lei non fa altro che vedere sempre e solo il lato negativo delle cose. Ha una vita stressante, questo glielo dobbiamo, ma perché non godersi dei piccoli momenti di felicità per pensare sempre e solo all’insieme non proprio perfetto?
Jacks ha, come ho già detto, una figlia quasi maggiorenne che sta per diplomarsi ed andare al college. Le dice continuamente cosa fare, la sprona a seguire determinati sogni e la rimprovera quando esce con un ragazzo perché potrebbe “rovinarsi la vita”.
“Com’è successo a te, Jacks?”… esattamente.
Perché la nostra cara protagonista è totalmente insoddisfatta e ha dovuto rinunciare a tante cose perciò, di riflesso, tutte queste cose deve farle sua figlia e guai se ciò non si verificherà.
Questa cosa me l’ha fatta un po’ odiare. Insomma, non penso che sia questo il modo giusto di pensare alla vita.
Per fortuna, però, la protagonista Jacks verso il finale aggiusta un po’ il tiro… altrimenti gliel’avrei fatto aggiustare io a suon di padellate in testa. Santo cielo.
Tutto sommato questo libro fa capire molte cose, lascia degli insegnamenti, ed è uno di quei libri che ti fa capire lo scopo della tua lettura. Amanda Prowse voleva dirci qualcosa.
Cosa? Lo scoprirete leggendo il libro.
Troviamo uno stile di scrittura scorrevole, una trama ben fatta e personaggi adorabili (tranne Jacks per un buon 70%, ma mi rendo conto che era necessario).
Voto: 8