Trama
Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell’alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d’artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell’attimo in cui esplodono nell’aria i preannunciati fuochi d’artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell’acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L’invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell’acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l’assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House…
Recensione
Prima dello sbarco in Italia de “Le sette morti di Evelyn Hardcastle”, io lo vedevo già ovunque in lingua inglese su molti bookstagram stranieri!
Inutile dirvi che la mia curiosità era alle stelle, così ho deciso di buttarmi anche io nella lettura di questo libro.
Sin dalle prime pagine mi è stato chiaro che lo stile del romanzo sarebbe stato facilmente paragonabile ad un romanzo di Agatha Christie, con un tocco di fantasy e una vaga somiglianza ad una partita al gioco di società “Cluedo”. Fin qui tutto bene, anzi benissimo. Posso dire che la trama è davvero innovativa e posso garantire di non aver mai letto qualcosa di simile.
Quando però lo stile di scrittura, capitolo dopo capitolo, è diventato sempre più pesante la mia attenzione inevitabilmente si è persa.
Il romanzo non segue una linea temporale continua, invece va da un giorno all’altro, ritornando indietro e saltando avanti in continuazione.
Avendo io poco tempo per leggere, ho dovuto dividere la lettura in veri e propri round e ogni volta non ricordavo nulla degli avvenimenti di cui leggevo o dei personaggi che, specifico, erano davvero troppi!
Se viviamo nel giorno due, per esempio, a pagina 20, 70, 150, 300…come faccio a ricordare a pagina 300 cosa è successo a pagina 20, se nel frattempo ho letto di tutto ciò che è successo in altri giorni? Lo so che è un discorso confuso, ma vi assicuro che la lettura lo è stata ancora di più!
Posso dire, senza esagerare, che non è stata una bella esperienza. Mi sono sentita persa per la maggior parte del tempo, non ho capito quasi niente di tutto ciò che è successo e quindi, alla fine dei conti, non ho assolutamente potuto apprezzare il thriller che si nasconde dietro tutto questo caos.
Non è decisamente il mio genere di romanzo, peccato!
Può succedere… 🙂 Buon pomeriggio. 😉
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